Tappa 2

Le mura e l'area del foro

CRIPTOPORTICO
Piazza Giovanni XXIII
www.regione.vda.it

MAR - MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE
Piazza Roncas 12
www.regione.vda.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Una passeggiata di circa 3 chilometri che può prendere avvio da porta Praetoria consente di seguire il perimetro delle antiche mura ammirandone lunghi tratti in ottimo stato di conservazione. In particolare, la cinta è evidente nel lato meridionale lungo le vie Carducci e Carrel, a ovest lungo via Monte Soralo, a pochi passi dal Museo archeologico regionale, e a est, sopra porta Praetoria, lungo via Hôtel des Monnaies. In travertino, alte fino a 7 metri, le mura originariamente erano aperte da quattro porte ed erano intervallate da 20 torri quadrangolari, di cui sono rimaste, nelle trasformazioni medievali, la torre del Pailleron e del Lebbroso.
All’incrocio tra il decumano e il cardo massimi (l’area intorno all’attuale via Croix de Ville) sorgeva il foro, suddiviso in una platea forense con gli edifici pubblici e commerciali e l’area sacra, che comprendeva il criptoportico, luogo ancora oggi integro e misterioso cui si accede dal fianco sinistro della cattedrale dell’Assunta. Si tratta di un enorme spazio porticato seminterrato (è lungo 88 metri circa e largo quasi 72) disposto a ferro di cavallo, diviso in due navate con volte a botte sorrette da pilastri in travertino. Illuminato da piccole bocche di lupo che lo rendono ancora più suggestivo, il criptoportico era destinato a sorreggere un’altra struttura, era collegato al portico del foro e molto probabilmente era connesso al culto imperiale, forse in quanto sede dei consessi di personaggi illustri in ambito religioso e pubblico. Dal III secolo fu utilizzato come magazzino o cantina.
Al termine di via Croix de Ville, piazza Roncas occupa il sito della porta principalis sinistra, il varco settentrionale delle mura che puntava al passo del Gran San Bernardo, i cui resti si possono osservare durante la visita al MAR – Museo archeologico regionale, inaugurato nel 1929 in seguito agli scavi condotti ad Aosta e in tutta la Vallée. In un percorso cronologico che copre dal Mesolitico all’Alto medioevo (VII secolo), l’allestimento, con sede in un edificio ottocentesco di piazza Roncas, dedica ampio spazio al periodo romano, a cominciare dal plastico di Augusta Praetoria e dai reperti di corredi ed epigrafi funerarie, tra cui il famoso balteo in bronzo del II secolo raffigurante una battaglia tra romani e barbari, e custodisce, al piano interrato, i resti dello spigolo sudorientale della porta principalis, con il muro di controscarpa ancora addossato a un tratto delle mura romane.

 

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