Tappa 2

I bacini marmiferi

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La conoscenza di Carrara non può prescindere da quella dei suoi bacini marmiferi, uno spettacolo imperdibile a una ventina di chilometri dalla città reso possibile da guide turistiche attrezzate che ne consentono la visita. Vi si giunge attraverso un percorso tutto curve, varcando suggestive gallerie scavate nel marmo, e già a Bedizzano, che erto su un poggio regala un’ampia veduta delle Apuane, si scoprono piccole e grandi sculture e bassorilievi a ogni angolo di strada. Proseguendo appare Colonnata, capace di ammaliare già con la sua posizione incassata tra monti e boschi. Tradizionale borgo di cavatori, si suppone abbia avuto origine in epoca romana da una colonia di schiavi romani impiegati nelle cave per l’estrazione; oggi deve la sua fama al lardo, prodotto nelle caratteristiche conche di marmo. Vicino al bacino marmifero di Fantiscritti si levano gli scenografici Ponti di Vara, imponente viadotto della ferrovia marmifera realizzato tra il 1886 e il 1891 in blocchi di marmo. Vasta area di escavazione, deve il nome all’edicola di epoca romana scolpita in origine nella roccia e oggi custodita all’Accademia di Belle Arti di Carrara: “fanti” sono le tre divinità raffigurate, “scritti” le dediche in latino sotto ciascuna immagine. Nel piazzale dei Fantiscritti la Cava Museo Danesi illustra l’intero ciclo di estrazione come avveniva in epoca industriale e come avviene oggi. Ripidi tornanti su strada bianca e sassosa, percorribili solo in fuoristrada, portano alla sommità del bacino con ampia vista sulle cave di marmo e splendido panorama sul mare sottostante. In questo contesto si visita la Galleria di Ravaccione, cava operativa detta la “cattedrale del marmo”, articolata in tre sale di tale immensità da rendere davvero minuscoli i macchinari presenti al loro interno. A Campo Cecina è lo straordinario panorama a colpire maggiormente: chiamata la “terrazza delle Apuane”, nelle giornate limpide da qui si coglie in un’unica ininterrotta veduta il litorale da Piombino a La Spezia. Non sono molto distanti le scintillanti cave del bacino marmifero di Torano, il più produttivo con ben 31 cave attive.  

 

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