Tappa 2

Vercelli

ATL VALSESIA VERCELLI
Viale Garibaldi 96
visitvalsesiavercelli.it

BASILICA DI SANT’ANDREA
Via Galileo Ferraris 2
santandreavercelli.com
Condizioni di visita: ingresso gratuito

Nel Medioevo Vercelli era una delle più importanti città d’Europa, tappa fondamentale sul percorso della Via Francigena, sede di un complesso ospedaliero per i pellegrini e di un’università. A quell’epoca risalgono le numerose torri gotiche, simbolo del potere e del prestigio delle famiglie nobili, che ancora oggi disegnano lo skyline della città. Di forma ottagonale è la Torre dell’Angelo che domina l’elegante salotto di portici e palazzi che è piazza Cavour, cuore della vita cittadina. Costruita tra il XIV e il XV secolo in forme gotiche, la torre fu sopraelevata nel 1875 con merlature e finestre. Il suo nome deriva da una curiosa leggenda popolare, che racconta come un uomo che si era sporto troppo dalla torre fosse sul punto di precipitare quando fu tratto in salvo da un angelo. A poca distanza, all’incrocio tra via Giovanni Achille Cagna e via Francesco Antonio Vallotti, si erge lineare e snella la Torre dei Vialardi, del XV secolo, anch’essa di forma ottagonale con piombatoie e bifore orlate di fregi in terracotta. Nella piccola e raccolta piazzetta Tizzoni s’innalza infine una torre ottagonale a piombatoie, della metà del XV secolo, che è tuttora parte integrante dell’antico palazzo della famiglia ghibellina dei Tizzoni. Ma il vero miracolo artistico di Vercelli è la basilica di Sant’Andrea, emblema e orgoglio della città, esemplare architettura di congiunzione tra il romanico e il gotico in cui materiali, elementi costruttivi, sculture e cromie si fondono con grazia e leggerezza. Fu costruita all’inizio del XII secolo per volontà e finanziamenti del potente cardinale Guala Bicchieri, con una facciata in mattoni e pietra racchiusa tra due alte torri a campanile e con le lunette dei portali animate da intense sculture attribuite a Benedetto Antelami. Sul fianco destro l’occhio si perde tra contrafforti, archi rampanti e l’alto tiburio ottagonale del campanile. Il trionfo del gotico si gode soprattutto nell’interno a tre navate, solenne nelle proporzioni e slanciato nelle linee grazie alle alte volte a costoloni, alla luce che filtra dai grandi rosoni contrapposti e ai pilastri verticali ricoperti di fasci di esili colonnine. Delle quattro cappelle del transetto, quella di destra accoglie il monumento funerario del primo abate della basilica, Tommaso Gallo, ritratto fra i suoi scolari in ginocchio davanti alla Vergine. Verticalità e purezza contraddistinguono anche il chiostro e la Sala Capitolare, tra le più belle d’Italia, che accoglie un affresco della “Madonna col Bambino” attribuito a Bernardino Lanino.

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