Tappa 1

Principato di Lucedio

www.principatodilucedio.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento, su prenotazione
Tappeti d’acqua separati da sottili strisce di terra, un grande mare ordinato di campi di riso che rane e aironi cenerini hanno scelto come loro dimora privilegiata. In questo orizzonte silenzioso di terreni agricoli strappati alle paludi alcuni Cistercensi provenienti dal monastero di La Ferté a Chalon-sur-Saône in Borgogna fondarono nel 1123 l’abbazia fortificata di Santa Maria di Lucedio, introducendo all’inizio del Quattrocento la coltivazione del riso nella zona. Divenuto commenda nel 1457 e secolarizzato a metà del Settecento, il complesso passò più volte di mano: nel 1867 fu ceduto al duca genovese Raffaele di Galliera, che ottenne poi dai Savoia il titolo di principe, e per questo la proprietà poté fregiarsi della denominazione attuale. Infine venne acquistata nel 1937 dai conti Cavalli d’Olivola, ai quali appartiene tuttora. Entrando negli ambienti dove un tempo i monaci obbedivano in silenzio alla Regola Ora et Labora, si rimane incantati da un luogo che sembra estraneo al fluire del tempo. La magia dell’arte gotica lombarda si ritrova immutata nell’originale campanile a pianta ottagonale, nel chiostro, nel refettorio e nella Sala dei Conversi, coperta da eleganti volte a vela.

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