Tappa 5

Sartirana Lomellina

IL CASTELLO E LA PILA
Piazza Lodovico da Breme 4
www.sartiranaarte.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Fu Galeazzo Visconti, nell’ultimo quarto del XIV secolo, a commissionare l’edificazione del Castello di Sartirana per rafforzare il sistema d’incastellamento posto a difesa dei confini del Ducato di Milano. A pianta quadrangolare, il maniero presenta quattro torri angolari e un fossato lungo il perimetro, secondo il consueto modello dell’architettura viscontea. Inconsueto è invece il disegno della sua torre cilindrica, che poggia su una base poliedrica e termina con una torretta quadrata in cima. Vanto dell’architetto militare Ridolfo Aristotele Fioravanti, che tra il 1464 e il 1466 ne seguì progetto e costruzione prima di essere convocato a Mosca, alla corte dello Zar Ivan II, per collaborare alla fortificazione del Cremlino. Diverse le famiglie nobiliari che nel corso dei secoli sono entrate in possesso di questo castello, dal cancelliere di Francesco Sforza, Cicco Simonetta, che fu condannato a morte da Ludovico il Moro con l’accusa di aver tramato per uccidere proprio a Sartirana il giovane Jacopo Visconti, ai conti di Gattinara e ai duchi d’Aosta, a cui appartiene tuttora la barocca chiesa di San Rocco che gli sorge a fianco. Oggi le antiche sale del castello, svuotate degli arredi antichi, fanno da quinta scenografica a esposizioni di abiti dei più celebri stilisti italiani, di design d’arredo, vetreria, oreficeria e argenteria artistica, fotografia, architettura e arte contemporanea. Adiacente al castello, La Pila è il complesso di edifici agricoli costruiti a partire dal XVI secolo per custodire all’asciutto le granaglie dopo la mietitura e per effettuare l’intero ciclo della pilatura del riso, attivo fino agli anni Sessanta del Novecento. Oggi le grandi sale dai soffitti a capriate e dai pavimenti di cotto lombardo costituiscono eloquenti reperti di archeologia rurale e ospitano il Museo Etnografico della Lomellina, un’interessante raccolta di macchinari e attrezzi da lavoro del mondo contadino. Fiore all’occhiello della collezione è il mulino a ruota orizzontale che un tempo veniva mosso dalle acque dell’antico roggione di Sartirana, di cui sono ancora visibili le chiuse di regolazione dell’acqua.

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