Tappa 1

Centro storico e fossi

Ufficio del Turismo

Piazza del Municipio 8/10

www.comune.livorno.it

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Bottini dell’Olio

Piazza del Luogo Pio

www.museodellacittalivorno.it

Fortezza Vecchia

Piazzale dei Marmi – Porto mediceo

Mercato Centrale (delle Vettovaglie)

Via Buontalenti

Cisternone

Piazza del Cisternone

Data miliare della storia cittadina è il 1593, anno in cui furono sancite le leggi Livornine, il “pacchetto” di esenzioni fiscali, immunità e libertà di culto promulgato da Ferdinando I de’ Medici che fecero di Livorno la “città delle nazioni” in cui si stabilirono mercanti provenienti da ogni dove e una florida comunità ebraica (mai chiusa in un ghetto). Ai tempi, Bernardo Buontalenti aveva già messo mano al progetto urbanistico della nuova città di Francesco I (1577) pensata come un pentagono di bastioni cinti da canali comunicanti con il mare e solcato da strade ortogonali raccolte intorno all’odierna piazza Grande. Proprio qui da secoli convivono il Duomo, intitolato a san Francesco, ricostruito secondo l’impianto del 1594 e custode di una Testa di Cristo di Beato Angelico, e la sinagoga, rifatta nel 1962 sul luogo dell’antica seicentesca. Sempre ai Medici si deve la realizzazione del quartiere di Venezia Nuova, voluto dal 1629 da Ferdinando II come “isola mercantile” dotata di magazzini cui le chiatte potessero arrivare direttamente dal porto. Il ponte di Marmo dà accesso a via Borra, la strada più elegante del quartiere, sfoggio di palazzi settecenteschi tra cui palazzo Huigens, che ospitò re e granduchi. Tra gli eleganti edifici svetta il tiburio della chiesa di S. Caterina (1720), il cui sobrio esterno cela all’interno una ricchezza decorativa di stucchi e affreschi ove tra gli altri si conserva l’Incoronazione della Vergine, pala d’altare di Giorgio Vasari. Settecentesco è pure il grande edificio dei Bottini dell’Olio, un tempo deposito dell’“oro verde” in transito dal porto; oggi sede di mostre temporanee, i suoi spazi ricordano l’antica funzione nei grandi saloni a volte e nei segni dei serbatoi (i “bottini”) sui pavimenti.

Inglobata nella Venezia Nuova, la complessa struttura della Fortezza Vecchia è immersa nelle acque con i suoi tre possenti bastioni. Fu costruita da Antonio da Sangallo il Giovane nella prima metà del XVI secolo inglobando un torrione del IX secolo e una rocca di epoca pisana. Nel suo strambo perimetro lungo mezzo chilometro si tengono eventi, spettacoli, concerti, mentre ai suoi piedi si allunga la Darsena Vecchia, il primo porto mediceo fronteggiato dai Quattro Mori, monumento in cui la statua di Ferdinando I è circondata da quattro bronzi incatenati di Pietro Tacca (1626), memoria dei trionfi sui corsari barbareschi. Si riconosce il tratto di Buontalenti anche nei bastioni della Fortezza Nuova (1590-1594), eretta per potenziare l’apparato militare del pentagono della nuova città. La parte alta della struttura è oggi adibito a panoramico giardino pubblico. Dalla fortezza, attraversata la vasta e luminosa piazza della Repubblica che scavalca il Fosso Reale, è al Mercato delle Vettovaglie, inaugurato nel 1893, che ci si immerge nella cordialità e vivacità della cultura popolare: i richiami dei venditori echeggiano lungo la grandiosa navata dell’edificio, lunga 95 metri, larga 26, decorata da cariatidi e con copertura in ferro battuto.

Il portico a colonne doriche sovrastato da una nicchia a lacunari fa apparire il Cisternone come un tempio antico: si tratta invece dell’invaso finale dell’acquedotto leopoldino realizzato da Pasquale Poccianti nel 1842 e da allora in funzione. Il suo serbatoio, che può contenere circa 11000 metri cubi di acqua, è scandito da navate e sostenuto da pilastri con la base immersa nell’acqua.

 

 

 

 

 

 

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