Tappa 1

Barletta

INFO POINT TURISTICO
Corso Garibaldi 204/206
www.facebook.com/infopointbarletta
Le vestigia medievali testimoniano il passaggio dei crociati e il traffico che scaturì dalle spedizioni in Terrasanta. Barletta ha origini antiche, ma assunse importanza solo dopo la distruzione di Canosa di Puglia – di cui era il porto – soprattutto sotto i Normanni e gli Svevi, vivendo un periodo di fiorente sviluppo durante il regno angioino (XIV e XV secolo) grazie ai commerci legati al porto e alla flotta. Agli inizi del Cinquecento, nel periodo degli scontri tra francesi e spagnoli, i dintorni furono teatro della Disfida che ancora oggi si rievoca, e a tale secolo risale la trasformazione del castello in un’autentica macchina da guerra. Oltre al Castello spicca il Duomo, costruito in forme romaniche e poi trasformato in una chiesa gotica. La centrale Piazza della Disfida ricorda l’episodio del 1503, in cui tredici cavalieri italiani capeggiati da Ettore Fieramosca ebbero la meglio su altrettanti francesi, aprendo le porte al dominio spagnolo; ogni anno, nella cosiddetta Cantina della Disfida (Osteria di Veleno), una pittoresca manifestazione ricorda l’episodio. Lo splendido Palazzo della Marra (XVI-XVII secolo), riconoscibile per l’alto bugnato del basamento e per le finestre del balcone, strette tra aquile reali e figure antropomorfe, ospita la Pinacoteca “De Nittis”, con importanti opere del pittore impressionista, nato a Barletta nel 1846, ed esposizioni temporanee di livello internazionale. “Personaggio” di riferimento è il Colosso, imponente statua in bronzo del V secolo che si vuole giunta da Costantinopoli, più probabilmente trasferita da Ravenna da Federico II: raffigura secondo alcuni Valentiniano I, per altri Onorio, verosimilmente è Teodosio II; nell’aspetto dell’imperatore, la compostezza dello stile bizantino si fonde al vigore di quello romano. La statua dà le spalle al Santo Sepolcro, edificio di origini romaniche (XII secolo) con vistose influenze del Gotico francese che, ulteriormente trasformato nei secoli successivi, custodisce al suo interno (a tre navate absidate) brani di affreschi del XIII secolo e una tavola di gusto bizantino raffigurante la Madonna di Costantinopoli, oltre a un ricco Tesoro con testimonianze di arte medievale: reliquiari, ostensori e oggetti liturgici di pregevole fattura.

CASTELLO (BARLETTA)
Piazza Castello
www.barlettamusei.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
È davvero imponente la fortezza di Barletta. A pianta quadrangolare, fu eretta dagli Svevi su fortificazioni normanne; venne poi rafforzata a opera di Pierre d’Angicourt verso la fine del XIII secolo e ancora dagli Aragonesi nel successivo; nel Cinquecento furono aggiunti i bastioni angolari e scavati gli ampi fossati di difesa. Oltrepassato l’androne, dove si trovavano il corpo di guardia e la cappella, si accede all’ampio cortile interno di forma quadrata, in cui si distinguono gli accessi ai piani superiori e agli spalti, realizzati con ampie scalinate e con gradoni per il transito dei cannoni; le tre finestre ogivali appartengono alla struttura sveva. Nel castello ha sede il Museo Civico, che custodisce testimonianze archeologiche, tra cui un busto in pietra di Federico II, con corona d’alloro e abbigliamento d’ispirazione classica; se si escludono le raffigurazioni sulle monete, è l’unico ritratto giuntoci dell’imperatore.

DUOMO DI SANTA MARIA MAGGIORE (BARLETTA)
Via del Duomo
www.basilicasantamariamaggiorebarletta.it
Questo elegante edificio fu iniziato nel XII secolo e terminato, dopo vari ampliamenti, nel XIV. Incisi sulla struttura romanica originaria, a tre navate, sono i segni di questa lunga fase costruttiva: il portale è rinascimentale, mentre il presbiterio e l’abside reinterpretano l’architettura gotica. L’arredo sacro dell’interno conta elementi scultorei assai raffinati, come il pergamo datato 1267 e il coevo ciborio dai capitelli non figurati, testimonianza delle influenze orientali che in quel tempo arricchivano la cultura della città, nodo di transito tra Oriente e Occidente. L’accesso alla cripta consente di leggere le strutture della chiesa più antica, oltre ai resti di una basilica paleocristiana del X-XI secolo con tracce di pavimenti musivi. Nel Tesoro sono conservati oreficerie e avori di fattura islamica, dipinti, codici e arredi.

Iscriviti alla newsletter e partecipa alla community

Tienimi aggiornato

Partner

Touring Club Italiano
WWF
Slow Food Italia

Iniziativa in collaborazione con

Ministero della Cultura
UNESCO