Tappa 1

Sanremo

PUNTO INFORMAZIONE TURISTICA
C/o Palafiori, corso Garibaldi
comune.sanremo.im.it

Conviene partire dall’alto per visitare Sanremo, dal magnifico belvedere del santuario della Madonna della Costa, che domina la città e il mare. La slanciata cupola della chiesa barocca è da secoli punto di riferimento per i naviganti. La preziosa effigie della Vergine (XIV secolo), che ogni 15 anni scende in paese per “visitare” le varie parrocchie, campeggia al centro di un turbinio di sculture, marmi, pitture e affreschi. La discesa alberata, impreziosita da un risseu a ciottoli bianchi e neri, conduce dritti nel cuore della Pigna, il quartiere medievale di Sanremo, un dedalo di vicoli, scalinate, lunghi passaggi voltati, vecchi e alti palazzi, chiese e oratori, profumi e colori che fanno tanto Liguria: è l’anima stessa di Sanremo, da percorrere a passo lento meravigliandosi a ogni scorcio e magari perdendosi. Meno autentico il Medioevo della Concattedrale, nella centralissima piazza San Siro: nel Novecento è stata riportata alle sue presunte forme del XII secolo cancellando tutte le aggiunte barocche. Nella chiesa due crocifissi sembrano “parlarsi” a distanza: quello settecentesco eseguito dal grande scultore Anton Maria Maragliano e quello più antico e venerato dai marinai, intagliato nel Quattrocento in un legno nero lucido come bronzo.
Facendo un salto nei secoli, si percorre la traccia delle architetture Belle Époque, quando l’aristocrazia europea scelse la Riviera dei Fiori per svernare. Vennero allora costruiti i tanti alberghi di lusso, il Casinò municipale (1906) e le sorprendenti cupole a bulbo della chiesa russa ortodossa di Cristo Salvatore (1913), voluta dalla zarina Maria Aleksandrovna, consorte di Alessandro II di Russia. Si può decidere di salutare Sanremo rifugiandosi nella quiete del parco che circonda Villa Ormond, costruita per l’imprenditore svizzero Michel Louis Ormond nel secondo Ottocento, o spostarsi di poco nell’altrettanto incantevole polmone verde di Villa Nobel, abitata negli ultimi anni del XX secolo dal chimico svedese, entrambe ricche di essenze mediterranee e piante esotiche. E magari ripercorrere le vicende e le invenzioni di Alfred Nobel, creatore del premio che porta il suo nome, che proprio a Sanremo cercava un luogo tranquillo per eseguire i suoi esperimenti scientifici.

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