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Palazzo del Quirinale

Piazza del Quirinale
palazzo.quirinale.it
Centro informazioni e prenotazioni Salita di Montecavallo 15
Condizioni di visita: visite guidate su prenotazione (almeno cinque giorni prima della data della visita) rese possibili anche grazie ai volontari del Touring Club Italiano nell’ambito dell’iniziativa Aperti per Voi

La piazza del Quirinale, alla sommità dell’omonimo colle e nota come “Monte Cavallo” in riferimento alle statue dei dioscuri Castore e Polluce di età imperiale che, nell’atto di frenare due destrieri, campeggiano ai lati della fontana al centro dello slargo, è delimitata dal palazzo della Consulta, dalle scuderie del Quirinale, erette nella prima metà del XVIII secolo come rimessa di carrozze e poi auto della casa reale, e dal palazzo del Quirinale. Quest’ultimo fu fatto erigere da Gregorio XIII per ampliamento di un precedente edificio di Monte Cavallo per trasferirvisi nei mesi estivi. Dopo il primo progetto di Ottaviano Mascherino, il successore Sisto V si affidò a Domenico Fontana per costruire la lunga ala verso la piazza e un secondo palazzo su via del Quirinale, formando così il cortile interno (oggi cortile d’Onore).

Dalla doppia rampa incrociata dello scalone d’Onore, opera del 1609 di Flaminio Ponzio, si accede al cuore del palazzo: il salone delle Feste, pure di Ponzio, e il salone dei Corazzieri, progettato da Carlo Maderno dal 1613. Il primo, sede di ricevimenti di Stato e dell’atto di giuramento del governo, fu sistemato dopo l’Unità ed è un’imponente architettura amplificata da due gigantesche specchiere e dal Trionfo dell’Italia al soffitto. Il salone dei Corazzieri, utilizzato per cerimonie e udienze, mantiene la struttura seicentesca, con il prezioso soffitto ligneo che riflette le sue geometrie in quelle del pavimento marmoreo. Il fregio alle pareti (1616), una rappresentazione delle ambascerie giunte a Roma da paesi esotici sotto Paolo V, è opera corale diretta da Agostino Tassi. Altro gioiello del palazzo è la cappella dell’Annunziata, affrescata da Guido Reni e aiuti con storie della Vergine, tra cui spicca l’insolita raffigurazione di Maria mentre cuce circondata da angeli. Le fa eco la cappella Paolina (1615), che Carlo Maderno progettò delle stesse dimensioni della Sistina.  

Ampliato nel Settecento con la cosiddetta Manica Lunga progettata da Bernini, nel 1870, con i Savoia, il palazzo fu arricchito di arredi, suppellettili e opere rococò provenienti da altre regge italiane e non solo. Ecco allora la biblioteca in pioppo intarsiato in avorio del grande ebanista Pietro Piffetti (che si firma in una delle consoles rivestite in tartaruga della sala), ecco la collezione di arazzi del XVI-XIX secolo di manifattura medicea, napoletana, belga e francese, ecco le commode settecentesche e i mobili rivestiti in arazzo provenienti dal ducato di Parma.  

Grazie anche alla collaborazione dei volontari del Touring Club Italiano, il Quirinale apre al pubblico le sue sale, la sua storia e il suo patrimonio artistico in continuo divenire, che oggi, con il progetto Quirinale Contemporaneo, si è arricchito di opere del presente donate da fondazioni, artisti e designer in un dialogo armonico in cui Giacomo Manzù parla con Guido Reni, Antonio Burri con l’ebanista Brustolon, mentre oggetti di Achille Castiglioni, Gae Aulenti, De Lucchi, Magistretti e molti altri mostrano anche a palazzo l’eccellenza del design italiano.

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