Tappa 3

Sabaudia

Pro Loco
Piazza del Comune 18-19
www.prolocosabaudia.it

Museo Emilio Greco

Palazzo Comunale

Via Umberto I 2

promozioneterritoriale@comune.sabaudia.latina.it

www.comune.sabaudia.lt.it/per-i-visitatori/museo-emilio-greco/

Una città nata tra due bracci di un lago salmastro, tutta profili squadrati e lineari, luminosa di pietra chiara e inaspettatamente protesa verso il mare: ecco Sabaudia, grande esempio di architettura razionalista fondata nel 1933 e inaugurata l’anno dopo dal re Vittorio Emanuele III. Porta del Parco Nazionale del Circeo, per decenni la città fu il “buen retiro” di intellettuali e artisti del calibro di Moravia, Le Corbusier, Pasolini, Emilio Greco, che qui giungevano attratti dal suo litorale e dal paesaggio che lo avvolge. Ancora oggi Sabaudia sprigiona un fascino particolare, soprattutto nelle lunghe estati, quando si anima di vacanzieri e della loro verve. Nel cuore della città svettano gli edifici più emblematici, il sinuoso Palazzo delle Poste, realizzato con un elegante gioco cromatico di marmi, mattoni, rame e vetro, tutto dominato dall’azzurro, il colore dei Savoia, e il Palazzo del Comune con la sua altissima torre civica di quasi 50 metri. Qui ha sede il Museo Emilio Greco, con oltre cento tra sculture, stampe, incisioni, monete, medaglie e materiali d’archivio dell’artista siciliano. Di architettura razionalista, la chiesa della Santissima Annunziata esibisce sulla facciata un bellissimo mosaico di Ferruccio Ferrazzi con la raffigurazione dell’Annunciazione e scene allegoriche della bonifica dell’Agro Pontino. All’interno la cappella reale, voluta dalla regina Margherita in onore di Umberto I e dalla stessa donata alla città negli Trenta del secolo scorso.

Poco distante dal centro sorge il piccolo e raccolto santuario di Santa Maria Della Sorresca. Si affaccia sul lago dove secondo la leggenda alcuni pescatori della zona pescarono una statua di legno di una Madonna con Gesù, portandola nella chiesa di San Paolo ai piedi del promontorio del Circeo. Il giorno seguente, però, la statua era sparita dalla chiesa e fu ritrovata di nuovo sulla riva del lago da cui era stata pescata, su un ceppo di quercia attorno a cui si decise di edificare il santuario. Era la fine del 500 d.C. e da allora, ogni anno nel periodo pasquale, si celebra ancora questa leggenda della statua “risorta”.

 

 

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