Tappa 1

Bagno di Romagna

UFFICIO INFORMAZIONI ACCOGLIENZA TURISTICA
c/o Palazzo del Capitano
Via Fiorentina 38
www.bagnodiromagnaturismo.it
ipercorsidelsavio.it

PALAZZO DEL CAPITANO
Via Fiorentina 38
Condizioni di visita: ingresso gratuito negli orari dell’ufficio turistico e in occasione di mostre

I primi a rendersi conto della felice posizione geografico-ambientale di Bagno di Romagna, ricca di acque e circondata da foreste e boschi, furono i romani, che a partire dal II secolo a.C. vi impiantarono un balneum, poi complesso salutare per la cura del corpo, centro di vita sociale e infine Oppidum Balnei. L’acqua scoperta dagli antichi proviene dal sottosuolo dell’Appennino Tosco-Romagnolo, dove assorbe elementi naturali attivi e benefici per risalire in superficie a una temperatura compresa tra i 39 e i 45 °C e alimentare ai giorni nostri gli stabilimenti termali del borgo. Tra questi, le centralissime Terme Sant’Agnese, sorte sull’antico complesso romano e frequentate nei secoli da aristocratici e personaggi illustri, tra cui, in primis, la famiglia Medici.
Già, i Medici. La storia di Bagno di Romagna è legata a doppio a filo con la casata fiorentina: dominio mediceo per circa quattro secoli a partire dal primo Quattrocento, dalla Toscana assorbì modi, costumi e il linguaggio dell’arte. Nell’unica navata della basilica di Santa Maria Assunta, fondata dai Camaldolesi nel IX secolo, un guscio romanico rimaneggiato nei secoli, si conservano autentici capolavori rinascimentali, come il maestoso trittico dell’abside della Madonna Assunta e Santi (Neri di Bicci, 1468), e la Sant’Agnese di Andrea della Robbia, straordinaria terracotta policroma e invetriata della fine del XV secolo cui fa eco lo stucco policromo della Madonna col Bambino realizzato ai primi del Quattrocento nella bottega di Donatello.
Spicca, su via Fiorentina, arteria principale dell’abitato, il Palazzo del Capitano, che dal 1454 fu sede dal Capitanato della Val di Bagno, la potente amministrazione fiorentina comprendente la sala del Consiglio e anche le prigioni. La facciata dell’edificio è ornata dagli stemmi lapidei dei capitani che si sono succeduti durante la lunga dominazione fiorentina. 

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