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Lombardia

Monza. Una giornata da Re

Itinerario

Monza. Una giornata da Re

in collaborazione con Touring Club Italiano

Rivivere una giornata da re, nel luogo sacro che nei secoli ha incoronato sovrani di ogni nazione. Entrando nel Duomo di Monza si ammira il tesoro della regina longobarda Teodolinda. Si scopre così la Corona Ferrea, rivestita di gemme e realizzata, secondo la tradizione, con un chiodo della Passione di Cristo. Tante teste reali si sono inginocchiate all’altare per indossarla, anche quella di Carlo Magno. Fuori dal luogo sacro si accede alla Villa Reale, piccola Versailles voluta alla fine del Settecento da Maria Teresa d’Austria, per passeggiare nel grande parco tra i viali e gli alberi monumentali, veri patriarchi di questa lunga storia.

Camminare nel parco che circonda la Villa Reale di Monza, tra gli alberi secolari che hanno assistito alle battute di caccia di casa Savoia e prima ancora dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo, appassionato estimatore di botanica, che questo parco lo aveva fatto costruire. Osservare oggi le mamme con le carrozzine, i ciclisti lungo i viali, le coppie di ragazzi a passeggio, ci mostra in un’unica cornice due secoli di storia e di costume dell’ambiziosa città a cui la reggia ha impresso l’impronta “reale” di una Torino lombarda. Qualcuno dice che con l’arrivo di Napoleone un parco così grande sia stato pensato dal principe francese Eugenio di Beauharnais, viceré del Regno d’Italia, per avere uno spazio disponibile dove ammassare le truppe alle porte di Milano. La Villa Arciducale, invece, l’aveva commissionata Maria Teresa d’Austria nel 1777 all’architetto imperiale Giuseppe Piermarini. Oggi se ne ammira l’austera eleganza, il bianco stile neoclassico della facciata che non si concede alcun vezzo, ma racchiude lo sfarzo di una dimora principesca. Perché Umberto I di Savoia, re d’Italia, decise di venirci ad abitare dopo il matrimonio con la consorte Margherita, nel 1868. L’intimità del suo appartamento privato, oggi visitabile, regala soffitti ridondanti di stucchi e un arredamento ovviamente da re. Non meno prezioso il Duomo, dominio dello spirito, anch’esso costruito per volontà di un sovrano, questa volta al femminile, la regina longobarda Teodolinda, che raccolse al suo interno un vero e proprio tesoro. Nelle teche del Museodel Duomo scopriamo i gusti di una corte barbarica del VI-VII secolo. Un sofisticato sistema di luci dinamiche illumina i contorni degli oggetti, ne fa vibrare gli smalti, gli argenti, le cesellature degli intagli. La Corona Ferrea ci viene mostrata con grande suspense nella Cappella di Teodolinda, racchiusa in uno scrigno all’interno del monumento funebre. Per secoli ha rappresentato il simbolo del potere assoluto, temporale e spirituale. Trovarla davanti agli occhi, mette soggezione.

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