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Lazio

Circeo. Passeggiate tra verde e blu

Itinerario

Circeo. Passeggiate tra verde e blu

in collaborazione con Touring Club Italiano

Un piccolo lembo di terra che custodisce uno spettacolare ecosistema percorso da suggestioni storiche, archeologia e mito. È il Parco Nazionale del Circeo, dominato dal promontorio omonimo che nel nome conserva ancora l’eco della maga Circe che qui sembra ammaliò Ulisse. La magia oggi si può vivere muovendosi tra mare e laghi salmastri, dune di sabbia e scogliere a picco, animali grandi e piccoli da incontrare e una vegetazione che spazia dalla macchia mediterranea alle fragili e coloratissime fioriture stagionali di specie rare. E anche chi cerca un po’ di glamour non sarà deluso dall’aria vacanziera del borgo di San Felice Circeo e da Sabaudia, con le atmosfere razionaliste che armonizzano perfettamente con quelle marinare.

“Nessuna parte dell’Italia era più primitiva alle soglie di Roma stessa”, così Guido Piovene raccontava questi luoghi un tempo paludosi, malsani e difficili, poi in gran parte trasformati dalle bonifiche mussoliniane negli anni Trenta del Novecento. Praticamente alle porte di Roma, da cui dista meno di 100 chilometri, il Circeo è per molti sinonimo di mare, aperitivi al tramonto, movida e ritrovo esclusivo per l’estate. E in parte lo è, specie a San Felice Circeo e a Sabaudia. Ma in primis il Circeo è un ambiente straordinario, avvolto dallo spettacolare omonimo Parco Nazionale, istituito nel 1934 per preservare tesori naturalistici, miti e resti di antiche civiltà. Secondo la leggenda Ulisse sarebbe arrivato proprio nella Cala dei Pescatori per poi essere irretito dalla Maga Circe, il cui profilo sarebbe ancora visibile nella sagoma del monte Circeo proteso sul mare. Inoltrarsi nel Parco regala belle emozioni, a prescindere dai modi scelti per visitarlo: a piedi lungo i sentieri ombrosi o sulle dune, in bici, in barca tra le grotte, in kayak o in barca a vela sui laghi costieri, o quasi da fermi, rimanendo appostati a osservare la poliedrica varietà di animali tra cui oltre 300 specie di uccelli che qui vivono o da qui passano nei periodi di migrazione, dal falco pescatore al falco pellegrino, dall’aquila di mare a cicogne e fenicotteri. Lo scenario muta radicalmente passando dalla verde quiete del Parco alla vivacità del borgo di San Felice Circeo, tra un bagno in un mare limpido, un giro nelle vie affollate della parte moderna ai piedi del monte e una salita panoramica nella parte medievale, che sorge su un’altura avvolta dalla macchia mediterranea. Poco distante ma ancora diversa è Sabaudia, con un fascino tutto suo a metà tra un quadro di De Chirico e un classico luogo di villeggiatura. Tra le architetture razionaliste e l’infilata di piazze e passaggi squadrati ci si stupisce di quanto sia vicino il mare, con i pini marittimi, il lago salmastro, le dune dorate.


 

 

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