Tappa 4

Villa Pisani a Stra

Via Doge Pisani 7
Tel. 049502074
drm-ven.villapisani@beniculturali.it
www.villapisani.beniculturali.it
Apertura: martedì e giovedì 14-18, mercoledì e venerdì 9-13, sabato e domenica 9-13 e 14-18 (verificare variazioni d’orario stagionali sul sito)

Condizioni di visita: ingresso a pagamento È una delle ville più importanti della Riviera del Brenta, in cui si fondono sfarzo barocco e armonia del classicismo come nelle grandi regge europee del tempo. Un luogo di bellezza quasi sfacciata, in cui si sono avvicendati, fin dalla sua costruzione iniziata nel 1720, aristocratici e regnanti, artisti come Tiepolo, Wagner e D’Annunzio ma anche Mussolini e Hitler (che si incontrarono qui nel 1934) e Pasolini, che girò un episodio del film “Porcile”.
Villa Pisani fu costruita per volere di Alvise Pisani, futuro doge di Venezia ed esponente di una famiglia di origine nobile e di patrimoni cospicui che nel ’700 visse il suo secolo d’oro. Nelle sale del piano nobile, alcune incredibilmente sfarzose come la sala da ballo, ci si immerge in un trionfo di affreschi, stucchi, dipinti e raffinati arredi originali. Un crescendo di suggestioni che tocca il suo culmine nella sala in cui Giambattista Tiepolo realizzò, intorno al 1760, “La gloria della famiglia Pisani”, un affresco che sembra invadere di luce il soffitto con le sue figure allegoriche sospese tra nuvole rosate e un cielo quasi infinito. Nel 1807 la villa fu acquistata da Napoleone, re d’Italia, e donata al figliastro Eugenio di Beauharnais, colto viceré che fece aggiungere alcune sale in stile impero, tra cui spicca l’appartamento napoleonico, in cui sono conservati ancora i preziosi arredi originali e le decorazioni pittoriche. Visitare Villa Pisani significa anche visitarne il magnifico parco, progettato dall’architetto padovano Gerolamo Frigimelica: ci si lascia guidare dalle verdi geometrie del labirinto e degli ampi viali, dalle statue e dalle eleganti costruzioni, come la scenografica vasca d’acqua che “allunga” lo sguardo e la prospettiva, l’esedra circondata dai glicini, la coffee-house settecentesca, l’orangerie con i suoi preziosi agrumi e le scuderie.

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