Tappa 2

Oasi Lipu Gravina di Laterza

Oasi LIPU 
Via Selva San Vito
Tel. 3393311947 
oasi.gravinadilaterza@lipu.it 
www.lipu.it/oasi-gravina-di-laterza-taranto  
Apertura: tutto l'anno su prenotazione, giovedì-domenica 9-13 e 15-20 (ottobre-febbraio 9-13 e 14-17)
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Un solco profondo e tortuoso lungo 12 km, alto fino a 200 m, largo in media 400: è la Gravina di Laterza, la più grandiosa del territorio, che vista dall’alto evoca una profonda ferita della superficie terrestre, una fenditura incisa dalle acque nel corso dei millenni (tuttora un torrentello serpeggia sul fondo). Il tutto invaso da una vegetazione mediterranea selvaggia e lussureggiante che sfida la roccia calcarea e le pendenze, le ombre perenni di alcuni anfratti e il sole cocente dei rilievi più esposti. Caverne naturali o scavate dall’uomo danno la misura della sua importanza come antico luogo di popolamento. La ricchezza dell’avifauna è tutelata dall’Oasi Gravina di Laterza della LIPU. Dal Centro Visite in contrada Selva San Vito, accompagnati dalle guide, si percorre verso sud il ciglio della gravina lungo un sentiero che ne lambisce il fianco orientale. Visti dal basso, gli strapiombi di pietra calcarea striata di rosso incutono riverenza. L’immersione nella natura è subito totale: a seconda della stagione, le fioriture compongono splendide tavolozze in mezzo ai cespugli e agli alberi. Accompagnano il visitatore, nei periodi opportuni, i richiami delle numerose specie di uccelli che volteggiano nel cielo o spiccano il volo dai rifugi tra le alte rocce: dai rari falchi pellegrini e lanari, corvi imperiali (autentici “signori” delle gravine) e falchi grillai ai rarissimi capovaccai, dal gufo reale fino ai più comuni cuculi, usignoli e passeri. Il tratto più meridionale è anche il più affascinante: qui la gravina si restringe e si abbassa, regalando paesaggi rupestri di grande fascino, prima di digradare definitivamente verso il Mar Ionio.
LATERZA
Infopoint
Piazza Plebiscito c/o Palazzo Marchesale
Tel. 3335726138- 3476730441
visitlaterza@gmail.com
www.visitlaterza.com

La cittadina di Laterza è nata e si è sviluppata sul ciglio della gravina omonima e in stretta relazione con essa. Raggiunta la centrale Piazza Vittorio Emanuele, ci si aggira tra i monumenti più importanti: il massiccio e squadrato Palazzo Marchesale, di origine trecentesca ma ricostruito nel XVI secolo, e la Chiesa Madre dedicata a San Lorenzo, che mostra una bella facciata quattrocentesca tripartita in pietra, con coronamento ad archi inflessi e un monumentale rosone. Nuovamente in Piazza Vittorio Emanuele, si scende alla volta della gravina. S’incontra dapprima una grande fontana pubblica con abbeveratoio e lavatoio risalente al XVI secolo, quindi la Cantina Spagnola, vasto ambiente ipogeo che conserva ancora tracce di affreschi sacri e soprattutto raffigurazioni “cortesi” a carattere profano (i personaggi in abiti spagnoleggianti risalgono al XVII secolo). Si raggiunge sul fondo della gravina il venerato Santuario della Mater Domini, il cui aspetto prevalentemente settecentesco non tradisce a un primo sguardo la presenza di una cripta molto più antica, dedicata a Santa Domenica, profondamente modificata nel 1912-13. Laterza è rinomata non solo per la grandiosità della sua gravina e l’interessante centro storico, ma anche per la produzione di un rinomato pane, realizzato in grosse forme con semola rimacinata seguendo un’antica procedura: lenta lievitazione e cottura nel forno a legna. Numerosi i forni in cui è possibile acquistarlo, insieme a focacce e friselle. Così come non può mancare una degustazione della carne al fornello, arrostita allo spiedo nelle numerose macellerie della cittadina. Ultimo ma non meno significativo vanto di Laterza è la produzione di ceramica. Come in buona parte della Puglia, l’estrazione dell’argilla e l’uso della terracotta affondano le loro origini nella storia più remota, ma fu solo tra il XVII e il XVIII secolo che la maiolica laertina assunse il carattere di una produzione spiccatamente artistica. Inconfondibile e delizioso il suo tratto, caratterizzato da decori turchini su fondo bianco, raramente arricchiti da piccoli tocchi di giallo e verde. Splendidi pezzi di ceramica laertina si ammirano nel MUMA-Museo della Maiolica, all’interno del Palazzo Marchesale. 

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