Tappa 1

Maggiora

SCUROLO DI SANT’AGAPITO
Parrocchiale dello Spirito Santo 
Piazza Caduti
Tel. 032287133
Apertura: tutti i giorni 8-12 e 15-18. Telefonare per verificare gli orari di apertura aggiornati.

La navata destra della Parrocchiale del paese intitolata allo Spirito Santo – che oggi si presenta in forme barocche, frutto di un rifacimento che ha coinvolto l’edificio precedente, già citato nel 1512 – garantisce l’accesso allo Scurolo di Sant’Agapito, la cappella ove sono ospitate le reliquie del santo patrono del borgo. Il progetto, inizialmente assegnato all’abate Giuseppe Zanoja, subì una brusca interruzione a causa della morte di quest’ultimo, nel 1817. Fu Alessandro Antonelli a ereditarlo e a progettare dapprima la scala d’accesso al vano e in seguito l’arca monumentale e la straordinaria decorazione interna della cappella, ricordata nei documenti tardo-ottocenteschi come «un vero gioiello di fregi di stucchi di arricciature e un tutto insieme armonico in modo perfettissimo arieggiante la classica arte greca».

CASA ANTONELLI 
Proprietà privata, visibile dall’esterno sui due prospetti di via Gattico e via Manzoni Gli Antonelli erano una delle famiglie principali di Maggiora, borgo collocato «sulla strada principale di commercio colla Vallesesia» dove il celebre architetto ancora oggi riposa, nel cimitero reimpaginato in chiave neoclassica dal figlio Costanzo. A Maggiora i membri della famiglia furono impegnati per generazioni intere, soprattutto nell’avvocatura, e pare vi tornassero con regolarità, nonostante gli impegni lavorativi li conducessero altrove. Gli Antonelli si resero inoltre protagonisti di una serie di donazioni che apportarono migliorie alla vita sociale di Maggiora: della famiglia era il terreno sul quale venne costruito l’asilo municipale, e furono le cospicue donazioni di Alessandro e del figlio Costanzo a permettere la fondazione della Società Operaja, ente benefico ancora oggi esistente. A Maggiora l’architetto mise mano a più riprese alla casa paterna, che fu ripensata in maniera creativa e a cui vennero apportate modifiche fondamentali dal punto di vista funzionale. Una cosa simile accadde anche per un secondo edificio, l’immobile di Via Vanchiglia a Torino, anch’esso inteso come una casa-laboratorio, vero e proprio cantiere di sperimentazione di nuove soluzioni architettoniche. In entrambi i casi, si tratta di luoghi in cui vennero testate senza limite alcuno le spericolate intuizioni per cui l’Antonelli è divenuto celebre. I documenti ricordano, tra gli altri, il crollo di una porzione della casa di Maggiora, provocato da un esperimento un po’ troppo audace. Probabilmente negli anni ’70 dell’Ottocento l’architetto stravolse la manica centrale su quattro piani della residenza, che si collega alle due ali laterali più basse, che terminano con due strutture di dimensioni ridotte, verosimilmente destinate a legnaia e deposito attrezzi. La cifra stilistica predominante dell’edificio è la purezza delle linee, declinata in sobrie colonne, semicolonne e volte, e che costituisce una caratteristica peculiare dell’operato dell’architetto, qui come altrove. 


MONUMENTO AD ALESSANDRO ANTONELLI
Piazza Antonelli

Alla morte di Alessandro Antonelli – avvenuta nel 1888, alla strabiliante età di novant’anni – seguì immediatamente un dibattito in merito alla possibilità di erigergli un “degno monumento” nel suo Comune di origine. Il Consiglio Comunale di Maggiora deliberò l’erezione della statua raffigurante l’architetto e intraprese una raccolta fondi per poter partire il più presto possibile con il progetto. Il monumento – collocato nella piazza del paese e solennemente inaugurato il 7 agosto 1898 – è opera dello scultore Giulio Milanoli, legato ad Alessandro Antonelli da vincoli di parentela, e raffigura l’architetto intento a studiare un progetto.

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