Tappa 2

Riserva Naturale Statale Gola del Furlo (Acqualagna)

CENTRO VISITE
Località Furlo, via Flaminia 37
riservagoladelfurlo.it
Condizioni di visita: accesso gratuito
Le gole rocciose scavate dal torrente Candiglione poco prima di confluire nel fiume Metauro sono un’imponente fenditura che taglia il calcare chiaro dell’Appennino Marchigiano. La strada che le percorre è stretta e, nel suo tratto più angusto, s’incontra la Galleria del Furlo. Il nome antico dello scavo era petra pertusa o forulus (parola romana che indica lo scavo e che ha dato al canyon il suo nome attuale) e il tunnel è lungo più di 38 m, largo e alto più di 5. Venne fatto scavare dall’imperatore Vespasiano nel punto più stretto della gola, per consentire il passaggio della Via Flaminia. Al di sopra dell’ingresso nordorientale (quello verso Fossombrone), un’iscrizione illustra il volere dell’imperatore e, in base agli studi effettuati dagli storici, data l’opera al 76-77 d.C. Nel corso dei secoli numerosi scontri militari si svolsero per il controllo di questo passaggio obbligato, dalle battaglie tra i Goti e i Bizantini fino alla conquista longobarda. Le gole sono oggi tutelate dalla Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, area protetta che si estende su 3600 ettari, gestita dalla Provincia di Pesaro e Urbino. Sulle pareti della gola nidificano numerosi rapaci, tra cui una coppia di aquile reali, mentre nei boschi sulle rive del Candiglione trovano il loro habitat lupi, caprioli, daini e cinghiali.

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