Tappa 1

Laveno - Mombello

Comune
Via Roma 16/A 
Tel. 0332625511 
www.comune.laveno.va.it

www.vareselandoftourism.com

Piacevole borgo dal fascino ottocentesco rimasto pressoché intatto nel centro storico e nella passeggiata del lungolago, affaccia su un’insenatura naturale della sponda varesina del Lago Maggiore. Dallo scalo dei traghetti si percorre la riva costeggiando il vecchio porto per poi salire lungo Via Roma sino al bel parco di Villa Frua, oggi sede del Municipio, e alla Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, rielaborazione di un Oratorio seicentesco. Una telecabina conduce in circa 20 minuti in vetta al Monte Sasso del Ferro, spettacolare balcone panoramico sui laghi, molto apprezzato dagli appassionati di parapendio.

MIDEC - MUSEO INTERNAZIONALE DEL DESIGN CERAMICO (LAVENO MOMBELLO)
Lungolago Perabò 5, località Cerro
Tel. 0332625551
segreteria@midec.org
midec.org
Apertura: marzo-giugno e ottobre-6 gennaio, venerdì-domenica 10-13 e 14-17; luglio-settembre, venerdì-sabato 15-20, domenica 10-13 e 14-19
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Si tratta di un museo di arte applicata ospitato dal 1970 nel Palazzo Perabò, eretto nel XVI secolo dalla nobile famiglia Guilizzoni, che fece decorare le sale del piano nobile, affacciate su un ampio e aereo loggiato, con fregi ad affresco. Dopo numerosi passaggi di proprietà, nel 1968 venne infine acquisito dal Comune di Laveno-Mombello allo scopo di accogliere l’attuale museo. Il percorso museale, disposto secondo un ordine cronologico in undici sale, mostra la varietà di stili e tecniche impiegate dalla Società Ceramica Italiana nella lavorazione nel corso del tempo: decorazioni a mano sopra o sotto vernice, decorazioni in oro “a terzo fuoco”, oggetti realizzati con l’ausilio del torchio calcografico, smaltature “gocciolate”, l’utilizzo di “lustri” e di effetti “vulcanizzati”. Tra i capolavori spiccano i piatti di Jacopini datati 1906, il prezioso Vaso Spertini a forma di anfora con montatura in metallo dorato, le opere dei direttori artistici Guido Andlovitz e Antonia Campi, la grande scultura ceramica dell’Orfeo di Angelo Biancini e l’altorilievo di San Sebastiano in dimensioni reali di Pietro Melandri, donato dall’artista al museo nel 1940.

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