Tappa 1

Rieti

UFFICIO TURISTICO

Piazza Vittorio Emanuele II

www.visitrieti.com

 

Oltre che per le ricchezze storico-artistiche, visitare Rieti assume un fascino particolare per la collocazione della città al centro esatto della penisola: non a caso già per gli antichi era l’“ombelico d’Italia”. Il centro storico, sulla sponda destra del fiume Velino, ricalca la griglia romana impostata sul decumano (via Garibaldi) e il cardo (via Roma) corrispondente all’originario tracciato della Salaria. Se ne scoprono i segreti visitando “Rieti sotterranea”, con l’antico viadotto romano del III secolo a.C. che scavalcava il fiume e facilitava lo scorrimento della strada proteggendola dalle piene frequenti. Rieti accoglie con lunghi tratti di mura medievali ancora in piedi in cui si aprono tre porte principali e sfoggia edifici medievali e rinascimentali, tra cui lo scenografico palazzo Vecchiarelli su via Roma, progettato da Carlo Maderno, palazzo Vincentini, attuale sede della Prefettura, arricchito da una scenografica loggia e affacciato su un giardino all’italiana, e il Palazzo Comunale, sede del Museo Civico, simboleggiato da una bella Ebe scolpita in gesso e bronzo dorato da Canova. Si entra nel vivo visitando la Cattedrale: secoli di trasformazioni non hanno cancellato il portale mediano e la chiesa inferiore di epoca romanica, mentre la torre campanaria è del XIII secolo; all’interno, il disegno della statua di Santa Barbara, la patrona di Rieti, vanta l’illustre firma di Gian Lorenzo Bernini. Sul fianco destro della Cattedrale, non può che colpire l’imponenza del Palazzo Papale, con la loggia delle benedizioni (nel Medioevo la città ospitò ben cinque pontefici) e il portico a due navate coperto da imponenti volte a crociera, noto come “volte del vescovado”. La storia sacra della città brilla nel Museo diocesano, che permette di visitare anche ambienti di grande fascino come le sacrestie della Cattedrale, la sala delle Udienze del Palazzo Papale e il battistero: vi si ammirano, tra le altre opere, porzioni di affreschi medievali staccati dalle chiese della città. Si fa infine un salto di qualche secolo visitando il Teatro Flavio Vespasiano, autentico gioiello ottocentesco.

 

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