Tappa 3

Palazzo della Pilotta

Piazzale della Pilotta 15
complessopilotta.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Il palazzo della Pilotta (dal gioco della pelota praticato in uno dei suoi cortili) fu completato nel 1611. Contenitore delle immense raccolte artistiche dei Farnese, fu spogliato delle opere con l’estinzione della casata (1734), ma si arricchì presto di altre preziose raccolte anche grazie all’intervento munifico di Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1815 al 1847. Oggi si compone di cinque “poli”: il Museo archeologico nazionale, la Galleria nazionale, il Teatro Farnese, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoni. Tra i reperti del Museo archeologico, che comprendono materiali protostorici, greci, etruschi e una collezione egizia, spicca la tabula alimentaria, grande iscrizione bronzea (II secolo) contenente le ipoteche concesse ai proprietari terrieri dagli imperatori: proviene dalla città romana di Velleia, al pari del ciclo di 12 statue raffiguranti membri della famiglia giulio-claudia. La Galleria nazionale custodisce dipinti delle principali scuole artistiche italiane tra XII e XIX secolo. Imperdibili l’intensa Testa di fanciulla o Scapigliata di Leonardo e i capolavori di Correggio e Parmigianino. Del primo, l’umanissima Madonna della Scala (1524), che avvolge il figlio in un affettuoso abbraccio, la Madonna della Scodella (1528-1530), così detta per l’oggetto tenuto in mano dalla Vergine (il tema però è quello del Ritorno dalla fuga in Egitto) e la Madonna di San Gerolamo (1526-1528), una sacra conversazione sotto un drappo-baldacchino immersa in un paesaggio leonardesco; di Parmigianino, la celeberrima Schiava turca (1532 circa), ambigua dama dal copricapo a turbante che guarda l’osservatore di sottecchi con modi già manieristici.
Pezzo forte della Pilotta è il Teatro Farnese, spettacolare ambiente che restituisce il teatro costruito nel 1618 sotto Ranuccio I con ampia platea e scena mobile. Quasi distrutto nel 1944, fu ricostruito interamente in legno secondo i modelli originali, con una ripida scalinata a ferro di cavallo coronata da un doppio ordine di serliane.
La Biblioteca Palatina, aperta al pubblico nel 1769, racchiude i suoi circa 800 000 volumi, oltre 6000 manoscritti, incunaboli e codici miniati in meravigliosi ambienti come la galleria Petitot (soffitto dipinto a cassettoni e scaffali di sagoma architettonica) e la sala di lettura neoclassica. Dalla Biblioteca si accede al Museo Bodoni, intitolato al tipografo fondatore della Stamperia Reale di Parma (1768).

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