Tappa 6

Eremo Dannuziano (San Vito Chietino)

Contrada Portelle 10
facebook.com/eremodannunziano
Condizioni di visita: visibile esternamente
Fu il pittore Francesco Paolo Michetti a trovare la casa di campagna con ampia vista sul mare di San Vito per l’amico Gabriele D’Annunzio e per Barbara Leoni, per la quale il poeta fece ricoprire di ginestre il giardino e il viale di accesso. I due amanti vi soggiornarono dal 23 luglio al 22 settembre del 1889, vivendo un periodo d’intensa passione. In quel lasso di tempo D’Annunzio scrisse il Trionfo della morte, descrivendo più volte l’Eremo e lo scenario naturale circostante. La tomba di Barbara Leoni si vede già dal cancello d’entrata, in un angolo del giardino da cui si scorge il Trabocco di Turchino, soprannome del suo primo costruttore, un uomo scuro di pelle come un turco. La casa possiede la struttura rurale ottocentesca che comunemente si ritrova in Abruzzo. D’Annunzio la descrive meticolosamente nella sua opera: «Una casa costruita in un pianoro, a mezzo del colle, tra gli aranci e gli olivi, affacciata su una piccola baia che chiudevano due promontori. Era una casa d’una architettura primitiva. Una scala scoperta saliva a una loggia su cui si aprivano le quattro porte delle quattro uniche stanze. Ciascuna stanza aveva quella porta e una finestra dalla parte opposta, a riscontro, guardante su l’oliveto. Alla loggia superiore corrispondeva una loggia inferiore; ma le stanze terrene, tranne una, erano inservibili». Visitando l’eremo sembra che Gabriele e Barbara possano comparire da un momento all’altro, di ritorno dal mare o da una passeggiata in collina. La camera da letto conserva un gran numero di effetti personali e di immagini che ricordano la loro intensa unione sentimentale.

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