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Valle d'Aosta

Forte di Bard. Polo culturale a guardia della Valle

Itinerario

Forte di Bard. Polo culturale a guardia della Valle

in collaborazione con Touring Club Italiano

Correva l’anno Mille, e l’“inexpugnabile oppidum” era già lì in una posizione strategica talmente eccezionale da sbalordire i viaggiatori che in epoca altomedievale si trovavano a transitare da queste parti in Valle d’Aosta. Corre il Terzo Millennio, e il Forte di Bard è ancora lì, ancora lì con la stessa impressionante mole al culmine dello stesso impervio promontorio che si leva in mezzo ai ripidi versanti della gola omonima. Perfettamente conservato, grazie anche a un esemplare intervento di recupero avviato alla fine del Novecento, è ancora lì a stupire chiunque si avventuri da queste parti, oggi perlopiù viaggiatori desiderosi di visitare uno dei più eccellenti esempi di fortezza militare dell’Ottocento, sapientemente trasformata in polo culturale. Sovrasta il borgo di Bard, le cui origini medievali sono palpabili a ogni angolo del suo minuscolo, quasi fiabesco agglomerato urbano.

Nell’XI secolo era sotto il dominio di Boso, visconte di Aosta, e doveva impedire agli invasori d’Oltralpe di giungere sino in pianura. Nel secolo successivo giunse, a presidio della rocca, la potente signoria feudale di Bard e vi rimase fino alla prima metà del XIII secolo, quando nel 1242 Amedeo IV di Savoia la espugnò per trasformarla in una vera fortezza e in seguito nel presidio militare della casata. L’iconografia storica dei secoli XVI e XVII mostra una struttura fortificata circondata da due giri di mura di forma ellittica a chiudere la parte superiore della rocca, con al centro un’alta torre quadrangolare. Il forte rimase pressoché intatto fino al 1800, quando un manipolo di 400 soldati costrinse a una battuta d’arresto la marcia di Napoleone e dei suoi 40.000 uomini scesi dal Gran San Bernardo alla conquista della pianura padana. Per il generale francese la resistenza di quelle esigue truppe austriache fu uno smacco insopportabile al punto che, indispettito dal contrattempo, dopo averlo conquistato fece radere al suolo il Forte di Bard. Era il 23 giugno 1800. Trent’anni dopo, preoccupato per una nuova aggressione da parte delle truppe francesi, fu Carlo Felice di Savoia a patrocinare la ricostruzione del forte affidando l’incarico all’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, che portò a compimento l’opera tra il 1830 e il 1838. La nuova piazzaforte era costituita da tre corpi autonomi disposti su diversi livelli, dotati di casematte per l’artiglieria e in grado di ospitare fino a 400 uomini e magazzini talmente capienti da reggere un assedio di tre mesi. La fine dell’Ottocento coincise con il declino del Forte di Bard, che dovette aspettare il 1990 per risorgere dalle ceneri. Acquistato dalla Regione Autonoma Valle D’Aosta, fu oggetto di restauri dal 1993 al 2017 e trasformato in un polo culturale di eccellente valore, con musei stabili, esposizioni temporanee di pregio, bellissimi allestimenti, interessanti installazioni audiovisive che consentono di vivere un’esperienza coinvolgente e al contempo istruttiva, un’occasione per apprendere divertendosi ed emozionandosi. Vegliato dal forte e serrato nella profonda gola posta all’ingresso della valle, il delizioso borgo di Bard si mostra con il suo notevole impianto medievale.

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