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Toscana

A spasso nella Firenze di Galileo

Itinerario

A spasso nella Firenze di Galileo

in collaborazione con Touring Club Italiano

C’è un’altra Firenze oltre quella, meravigliosa, dell’arte e degli scorci da cartolina. È la Firenze della scienza, quella in cui Galileo Galilei visse dal 1610, con un’intensità tale che ancora sembra vibrare nei luoghi che raccontano la sua vita fuori dall’ordinario. Visitare il Museo Galileo è come partire per un viaggio al centro della scienza. Tra le stanze del palazzo medievale che lo ospita la curiosità si accende e si alimenta in tutto il percorso, per grandi, piccoli e anche per chi la scienza non la frequenta di solito. Lo spirito di Galilei si respira nelle stanze e nel giardino di Villa Il Gioiello, in cui visse fino alla morte, recluso dopo la condanna della Santa Inquisizione, mai sazio di indagare l’universo. L’estremo omaggio si rende nella Basilica di S. Croce, dove lo scienziato, inconfondibile per il suo sguardo rivolto al cielo, riposa tra gli italiani illustri.

La mappa della Firenze galileiana è scandita da luoghi in cui memoria e conoscenza si intrecciano e restituiscono un ritratto della vicenda scientifica e umana del grande uomo di scienza. Galileo arriva in città nel 1610 come “matematico e filosofo” alla corte del Granduca di Toscana, si dedica all’osservazione e allo studio, approfondisce le sue intuizioni e riscrive, tassello dopo tassello, la “forma” dell’universo. Nel Museo Galileo, a due passi da Ponte Vecchio, sono custoditi i cannocchiali con cui compì le osservazioni rivoluzionarie che battezzarono il metodo scientifico moderno: vederli da vicino e sapere che hanno cambiato il nostro modo di guardare al mondo sono emozioni più forti di quanto si possa immaginare. Nella Tribuna di Galileo alla Specola, sorta di tempio laico ottocentesco una frase scolpita risuona più forte di altre. “Provando e riprovando” era il motto dell’Accademia del Cimento, la prima società scientifica italiana fondata nel 1657 a Firenze da un gruppo di scienziati, molti dei quali allievi di Galileo, e basata proprio sul metodo galileiano. Le tracce di Galileo conducono fino alla Basilica di Santa Croce in cui è sepolto e rappresentato in modo inconfondibile: sguardo rivolto al cielo, cannocchiale in una mano, globo terrestre nell’altra e le due statue dell’Astronomia e della Geometria a sostenerlo, in una sintesi perfetta della sua vita. Appena fuori dal centro, verso le colline, Villa Il Gioiello svela invece un Galileo più privato. In questa casa visse fino alla morte, circondato dagli allievi e dagli affetti. Poco lontano c’è l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, come in continuità ideale con il passato galileiano.

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