Copertina dell'itinerario Incontro tra dolce, salato e bollicine. EMILIA-ROMAGNA-wide-scaled-1.jpg
Emilia-Romagna

Incontro tra dolce, salato e bollicine

Itinerario

Incontro tra dolce, salato e bollicine

in collaborazione con Slow Food

A spasso per le colline modenesi, dove si incontrano la dolcezza dell’aceto balsamico, il salato del parmigiano e il gusto frizzante del Lambrusco, prodotti in queste terre. Partendo da Solara e proseguendo verso Rubbiara ci si imbatte lungo la strada in due acetaie che producono lo squisito condimento con il metodo tradizionale. Il Lambrusco autoctono è quello di Sorbara: a Bomporto sarà possibile assaggiarne una speciale qualità rifermentata in bottiglia mentre a Castelvetro si potrà provare quello di un produttore che ha deciso di dare nuova vita a cloni rari. Una tappa a Vignola, città di origine di una famosa varietà di ciliegie per provare la famosa torta Barozzi. Infine si procede verso Serramazzoni, “porta” dell’Appennino modenese per far conoscere ai visitatori la vacca bianca modenese, un’antica razza bovina che produce un latte perfetto per il parmigiano.

A spasso per le colline modenesi, dove la dolcezza dell’aceto balsamico incontra il salato del parmigiano, accompagnato dal gusto frizzante del Lambrusco prodotto in queste terre, vino celebrato già da poeti e scrittori latini che raccontavano di una labrusca vitis. A pochi chilometri di distanza da Modena, a Bomporto, si incontra Alberto Paltrinieri, produttore di riferimento del Lambrusco di Sorbara, una particolare qualità di vino ottenuta da acini piccoli e profumati che completa la sua maturazione rifermentando in bottiglia. Anche l’aceto balsamico, nella sua versione tradizionale, è portatore di una storia antica, di passione e sapienza trasmessa di padre in figlio, e in alcuni casi diventa una risorsa per la comunità. A Solara di Bomporto una cooperativa sociale, la Lanterna di Diogene, inserita in un progetto del Centro di Terapia Integrata per l’Infanzia “La Lucciola” fa appassionare i ragazzi alla produzione dell’aceto tradizionale di Modena, mentre a Rubbiara si trova una delle acetaie più attiva della zona, l’acetaia Pedroni, corredata di osteria che propone piatti della tradizione. Ci si sposta poi verso l’Appennino tosco emiliano dove una tappa obbligatoria è Vignola, patria della famosa varietà di ciliegie, ma anche della torta Barozzi, un dolce inventato in onore del celebre architetto vignolese nel 1907 dalla pasticceria Gollini, che possiede ancora oggi la ricetta segreta. Sempre a Vignola nell' Osteria della Luna si possono assaggiare le specialità del territorio spesso accompagnate dall'aceto balsamico tradizionale di Modena. Tradizione è la parola d’ordine anche di Vittorio Graziano, vignaiolo di Castelvetro che si è proposto di difendere e raccontare il territorio attraverso il vino, con una ricerca costante di cloni dimenticati, ottenendo il suo vino bianco da vari cloni di trebbiano modenese. Infine si procede verso Serramazzoni, “porta” dell’Appennino modenese per far conoscere ai visitatori la vacca bianca modenese (Presidio Slow Food), un’antica razza bovina che produce un latte perfetto per il Parmigiano. Un’ultima tappa permetterà di conoscere la storia di questa vacca a rischio di estinzione, attraverso il Consorzio che ne promuove l’allevamento.

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