Tappa 3

Capo di Ponte

INFOPOINT CAPODIPONTE
Via Nazionale 1
facebook.com/infopoint.capodiponte

PARCO NAZIONALE DELLE INCISIONI RUPESTRI DI NAQUANE
Località Naquane
parcoarcheologico.massidicemmo.beniculturali.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEI MASSI DI CEMMO
Località Pian delle Greppe
parcoarcheologico.massidicemmo.beniculturali.it
Condizioni di visita: ingresso libero

MUPRE-MUSEO NAZIONALE DELLA PREISTORIA DELLA VALLE CAMONICA
Via S. Martino 7
mupre.capodiponte.beniculturali.it
Condizioni di visita: ingresso libero
Nel 1299, nei pressi di un antico ponte con pedaggio fu costruito un ospizio per pellegrini che poi ha dato origine Capo di Ponte, borgo che in un certo qual modo vive in simbiosi con le incisioni rupestri della valle Camonica. Il patrimonio rupestre dei camuni, infatti, si concentra in gran parte nei parchi archeologici che rientrano nel suo territorio. Con trecentomila incisioni, centoventimila rocce scolpite l’area offre la più spettacolare densità di graffiti di epoca preistorica, realizzata in un arco di tempo che va dal Neolitico (4000 a.C.) fino all’Età del Ferro. Qui la storia dell’uomo si mescola al paesaggio alpino e stupisce il visitatore con l’incalzare di segni misteriosi, spirali, impronte di piedi e simboli di difficile interpretazione, come la famosa “rosa camuna”, ancora oggi un rompicapo per gli archeologi. È il ritratto di un popolo, inizialmente di cacciatori e di guerrieri, che col tempo imparerà il mestiere del contadino. Questa straordinaria relazione tra uomo e natura è narrata sulle rocce e i massi erratici del Parco nazionale delle Incisioni rupestri di Naquane, dove sentieri e passerelle conducono alle rocce più significative, ciascuna con un numero di riferimento e pannelli esplicativi per orientarsi. Sono oltre cento i massi sparsi nel bosco, suddivisi in cinque percorsi dove la luce trasversale delle prime ore del mattino o della sera accresce la suggestione dell’ambiente alpino e fa risaltare meglio le figure. In alcuni casi il solco del graffito si lascia appena percepire sull’arenaria grigia, ma ci sono massi dove il segno è scolpito in profondità, e allora ecco emergere personaggi di grandi dimensioni, cavalli, pugnali, figure oranti che richiamano antiche credenze. Sembra un giardino il Parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo, che cinquemila anni fa era un importante centro cerimoniale situato ai piedi della collina dove oggi sale la strada acciottolata che porta alla romanica chiesa di San Siro. Qui due grandi massi isolati, staccatisi dalla parete della montagna, sono cosparsi di figure di piccole dimensioni incise con grande perizia: la qualità del dettaglio è eccezionale e ben conservata. Oltre a un considerevole numero di pugnali camuni, appaiono scene istoriate di aratura e carri a quattro ruote trainati risalenti al III millennio a.C. Aspetti culturali, sociali e religiosi della civiltà camuna sono illustrati anche nel MUPRE-Museo nazionale della Preistoria della Valle Camonica, allestito nella cinquecentesca villa Agostani nel centro storico di Capo di Ponte. Stele e massi-menhir istoriati, provenienti da santuari megalitici dell’Età del Rame, iscrizioni su rocce che rimandano alla scrittura camuna, esposizioni dedicate al mondo funerario e ai suoi rituali, che svelano la complessa concezione della morte delle popolazioni camune nel IV-III millennio a.C.

 

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