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Lazio

Ostiense. Archeologia, industria, street art

Itinerario

Ostiense. Archeologia, industria, street art

in collaborazione con Touring Club Italiano

Si devia dai percorsi turistici più battuti per scoprire una Roma alternativa. Spalle alla Piramide Cestia, si seguono a zig-zag le vie del quartiere Ostiense, dove pulsa l’anima postindustriale della capitale e la street art riempie i grandi muri di colori e messaggi. Nella mente scorrono i fotogrammi dei giri in vespa di Nanni Moretti e le complesse relazioni umane di Ferzan Özpetek, quand’ecco che la Roma papalina torna a palesarsi nella grandiosa basilica di San Paolo fuori le Mura. L’esplorazione si conclude con un’immersione nelle antiche collezioni della Centrale Montemartini, uno straordinario esempio di riconversione museale che farà battere il cuore anche ai più scettici.

Un percorso nel quartiere Ostiense è l’occasione per scoprire una Roma diversa, vivace e amatissima da giovani e creativi. È subito dopo l’Unità d’Italia che la zona a sud di Porta San Paolo inizia ad assumere il suo carattere industriale, un tratto che si consolida tra le due guerre. La vicinanza al Tevere e la ferrovia favoriscono la nascita del Gazometro, della Centrale Montemartini, del Porto Fluviale e dei Mercati Generali, edifici oggi in parte rinati a nuova vita. Guidati dai fotogrammi di Caro diario di Nanni Moretti e de Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek, non sarà difficile ritrovare le stesse atmosfere di quei film tra le case popolari e un po’ fiabesche della Garbatella e le atmosfere postindustriali del quartiere Ostiense, simboleggiate dall’iconico Gazometro. Simboli della riconversione dell’area sono i numerosi murales che decorano e impreziosiscono edifici dismessi e non: dalle creazioni del celebre Blu al murale anti inquinamento di Iena Cruz (realizzato con vernici assorbenti), il quartiere è una carrellata di stili e tendenze della street art. Tappa finale è la Centrale Montemartini, “succursale” dei Musei Capitolini, in cui alla grandiosità delle turbine e dei motori fa da eco la quieta grandezza delle sculture di epoca classica, alcune delle quali sono preziosi originali greci.

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