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Abruzzo

Pescara. Luoghi d’autore

Itinerario

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Pescara. Luoghi d’autore

in collaborazione con Touring Club Italiano

Giunti a Pescara, dalla sopraelevata si sbuca in Piazza Unione, nella città vecchia, dove tra la fine dell’Ottocento e il Novecento vissero Gabriele d’Annunzio, Ennio Flaiano e i Cascella. È il busto di Flaiano a dare il benvenuto all’inizio di Via delle Caserme e di Corso Manthonè, dove lo scrittore nacque al n. 37, mentre il vicino Museo del Cinema lo celebra e svela l’origine pescarese dei termini “vitelloni” e “paparazzi”. La Pescara dannunziana si scopre invece seguendo le epigrafi con le parole del Vate, una delle quali si trova proprio sulla facciata della casa natale: oggi è un museo che conserva ancora l’originale atmosfera ottocentesca e che si può visitare guidati dai brani del Notturno. Il monumento realizzato da Pietro Cascella anticipa, infine, la visita alla casa-laboratorio di Viale Marconi, che conserva le opere d’arte dell’eclettica famiglia che tramandò l’Abruzzo che fu.

Chi arriva in città dal raccordo autostradale sbuca dritto in Piazza Unione, quella dove si trovava il panificio della fortezza le cui mura racchiudevano ancora l’abitato di Pescara quando Gabriele D’Annunzio aveva vent’anni. A breve distanza s’incontra il busto di Ennio Flaiano, il cui monumento è proprio là dove convergono Corso Manthonè, la strada dove nacque, e Via delle Caserme, da cui allora si entrava in casa D’Annunzio. Si viene accolti anche dall’arte di Andrea Cascella, con le allegorie bronzee sui due piloni alla testata del ponte sul fiume. Come all’epoca fosse modesta la città è facile immaginarlo dalle parole del Vate, scolpite nelle tre epigrafi che si trovano al bordo dello slargo all’inizio di quel che resta delle caserme della piazzaforte. Più avanti si visita la casa del poeta con le suggestioni della sua infanzia, i ricordi del luogo natio da cui si era allontanato, l’impronta della sua eleganza. Subito fuori dalla casa-museo, in Piazza Garibaldi, le memorie di Flaiano e D’Annunzio si mescolano con la presenza di un altro dei Cascella, Pietro, autore del Monumento ai Caduti. Nella piazza principale della vecchia Pescara tornano alla mente le parole di D’Annunzio, che detestava i suoni e la confusione delle feste, e quelle di Flaiano che raccontano i giochi negli appartamenti invenduti del palazzo costruito da suo padre, che oggi fa da sfondo al monumento, mentre le stanze erano inondate dalla fragranza che emanava il forno di famiglia. Dopo la piazza si entra nel misticismo della Cattedrale dove D’Annunzio volle la sepoltura della madre e, pochi passi più avanti, nel Mediamuseum, che raccoglie le memorie intime di Flaiano e le testimonianze dei prestigiosi premi a lui intitolati, ma anche di D’Annunzio drammaturgo. Infine, all’incrocio tra Via Conte di Ruvo e Viale Marconi, ci si immerge tra le opere conservate nel Museo Civico “Basilio Cascella”, ospitato nell’ex stabilimento cromolitografico fondato nel 1895 dall’eclettico Basilio, primo di una dinastia di straordinari artisti giunta oggi alla quinta generazione.

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