Tappa 1

Cavallino-Treporti

IAT CAVALLINO
via Fausta 406/a
visitcavallino.com

MUSEO BATTERIA VETTOR PISANI
Via Vettor Pisani 40
viadeiforti.it
Condizioni di visita: a pagamento
Pedalare senza fretta per addentrarsi nei punti più nascosti di quest’oasi naturalistica fuori dal tempo ed entrare in contatto con le sue atmosfere. I percorsi ciclabili sono molti, ben segnalati e accessibili a tutti, e attraversano gli scenari del Parco in cui scorrono, come in tanti fotogrammi, valli da pesca e orti, spiagge dorate e porzioni di terra che sembrano fluttuare sull’acqua. La via del Respiro conduce i ciclisti dritti nel cuore autentico della laguna. Sembra di pedalare sul pontile di una nave sospesa sull’acqua, affacciati verso le isole di Sant’Erasmo e Burano, sul Lido e su Venezia. Un percorso stupefacente, che riempie gli occhi di scorci e di panorami che difficilmente si dimenticano.
La curiosità per il patrimonio militare è un altro ottimo pretesto per avventurarsi lungo la Via dei Forti, che qui sono un po’ ovunque, tra batterie, caserme, bunker e polveriere, costruiti tra il 1845 e il 1917. Un museo diffuso in cui spiccano le fortificazioni costruite all’inizio della prima guerra mondiale a difesa di Venezia da eventuali attacchi via mare. La Batteria Redaelli oggi è inglobata in un villaggio turistico, mentre la Batteria San Marco, la Batteria Amalfi e la Batteria Vettor Pisani sono ancora visibili. Quest’ultima è il cuore del percorso: nel suo bunker è stato allestito il Museo Vettor Pisani, testimone della Grande Guerra attraverso una raccolta di oggetti e reperti preziosi.
Altrettanto suggestivo è l’itinerario storico che da Punta Sabbioni conduce a Lio Piccolo, un avamposto di laguna dove tutto sembrerebbe finire e che invece è uno scrigno di stupore. Si pedala costeggiando il lungomare San Felice, si supera Prà di Saccagnana, la piazzetta che ospita un antico oratorio e una villa rinascimentale, e ci si inoltra nel paesaggio delle barene, i terreni percorsi da piccoli canali, i cosiddetti “ghebi”, e inondati con costanza dalle maree. In un silenzio quasi perfetto si costeggia Le Mesole, un minuscolo centro abitato noto per i suoi orti e per il convento omonimo (dove sembra di sentire ancora le liturgie pronunciate nel piccolo oratorio di fine Trecento), per poi arrivare a Lio Piccolo, una manciata di edifici e, a ridosso, un piccolo paradiso per il birdwatching.

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