Tappa 1

Tora e Piccilli

PRO LOCO
A Tora, c/o Municipio, piazza Umberto I 1
facebook.com/ProLocoToraePiccilli

Ai piedi del versante settentrionale del grande cono vulcanico di Roccamonfina, i borghi di Tora e Piccilli sorgono in posizione riparata, in una zona con boschi secolari di castagno. Le loro architetture semplici fanno ricorso alla pietra vulcanica locale, essenzialmente tufo e basalto, e ricordano quelle del Viterbese, nel Lazio settentrionale. Tora, dapprima feudo dei Marzano e poi dei Galluccio, nel Settecento fu appannaggio dei Filangieri. Eredità di questo passato sono il Palazzo De Simone e la Chiesa di San Simeone, il cui torrione risale al XII secolo. Anche se meno appariscente, il vicino borgo di Piccilli riserva la sorpresa di un centro medievale con viuzze e vicoli a gradini, in cui è piacevole passeggiare.

Le Ciampate del Diavolo (Tora e Picilli)
A Tora, località Foresta
comune.toraepiccilli.ce.it
Condizioni di visita: da maggio ingresso a pagamento
Presso la frazione di Foresta, dalla Chiesa di Sant’Andrea Apostolo un breve sentiero in discesa conduce in circa 10 minuti di cammino alle cosiddette “Ciampate del Diavolo”, un sito preistorico di rilevanza internazionale: oltre cinquanta impronte umane lasciate migliaia di anni fa su un fango vulcanico ancora caldo e morbido, poi solidificatosi fino a diventare roccia. È possibile osservarle nel dettaglio grazie a una passerella metallica sopraelevata. La leggenda popolare vuole che siano state lasciate dal demonio durante un’antica eruzione del vulcano. Le impronte, studiate da ricercatori delle università di Padova e Napoli e del Museo Tridentino di Scienze Naturali, sarebbero state lasciate da tre esemplari di Homo Heidelbergensis in un periodo compreso fra trecentottantacinquemila e trecentoventicinquemila anni fa. A quelle ben visibili da secoli, nel tempo se ne sono aggiunte molte altre, portate alla luce dagli scavi archeologici degli ultimi anni; sono emerse anche tracce di mani, probabilmente usate come appoggio nei tratti più ripidi. Le impronte si trovano su un pendio, il che ha consentito studi specialistici sull’andatura dei nostri progenitori e sul loro apparato motorio. Su prenotazione è inoltre possibile visitare l’interessante museo paleontologico annesso e dedicato a questo singolare sito.

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