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Veneto

Portogruaro e Altino. Parla la storia

Itinerario

Portogruaro e Altino. Parla la storia

in collaborazione con Touring Club Italiano

Si ha sempre la sensazione di essere un po’ di passaggio qui, dove il Veneto inizia a protendersi verso il Friuli e ci sente sospesi tra campagna, laguna e orizzonti lontani aperti sul mare Adriatico. Ben prima che Venezia nascesse e “diventasse Venezia”, questo era un territorio di scambi e commerci, di colonie romane e insediamenti vivacissimi. L’eco del passato si coglie ancora passeggiando tra le vie e gli scorci della deliziosa Portogruaro e nell’armonia del suo Museo nazionale concordiese di Portogruaro, dedicato all’antica colonia Iulia Concordia. Nella vicina Altino il Museo nazionale e area archeologica invita a un viaggio nel tempo, tra oggetti e testimonianze preziose.

Nel suo nome c’è un porto, anche se il mare è a 20 chilometri, e ci sono le gru, almeno secondo la spiegazione più amata dai locali, tanto da farne un simbolo cittadino: è Portogruaro, con i suoi colori tenui e un’aria da isola sulla terraferma. Il fiume Lemene, un tempo fulcro di un porto fluviale molto animato, oggi l’attraversa pigro, specchio su cui affacciano le eleganti dimore e gli immancabili portici, in un’atmosfera in cui il tempo sembra essersi fermato ma senza malinconia.

Portogruaro, un posto in cui ci si può concedere una scoperta senza mappa, camminando con lentezza e curiosando negli angoli più defilati, certi di ritrovare sempre il centro e qualche scorcio di bellezza. Come nella Loggia comunale gotica, sede del municipio, sull’animato corso principale o al Duomo. Da qui si arriva con un breve passaggio al Ponte Sant’Andrea, su cui il fiume è sbarrato da due mulini e regala una delle istantanee più tipiche del posto. Per chi ama immergersi nella storia antica, a Portogruaro c’è il Museo nazionale concordiese di Portogruaro e Area archeologica di Concordia Sagittaria, testimone della storia della colonia romana Iulia Concordia, oggi diventata Concordia Sagittaria. Un museo che ha l’aspetto di una basilica paleocristiana a tre navate e restituisce un senso di quiete solenne a chi lo visita, con il suo alternarsi silenzioso di marmi e sculture, monete e vetri preziosi, oggetti quotidiani e statue celebrative. La vicenda storica di questa zona ritrova smalto anche nel Museo e nell’area archeologica di Altino, città che visse il suo momento d’oro nel VI secolo a.C. come emporio fiorente e punto di connessione tra l’entroterra e l’Adriatico. Un percorso di scoperta che stupisce per la varietà delle suggestioni e per la ricchezza della narrazione che emerge dai reperti esposti.

 

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