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Umbria

Il vino Ciliegiolo

Itinerario

Il vino Ciliegiolo

in collaborazione con Slow Food

Nella zona di Narni, un gruppo di vignaioli ha deciso di salvarlo dall’oblio l’uva ciliegiolo e il vino che se ne ricava. Per fare la conoscenza di quest’uva si parte da Giove. Qui il risultato è un vino dai tenui profumi di frutti rossi che invita alla beva. Spostandosi ad Amelia, ecco un anfiteatro di vigne biologiche da cui si ammira un’incantevole vallata. Il Ciliegiolo base è rustico, franco, schietto, la versione Antichi Cloni è un’interpretazione più attuale. Il giro si chiude a San Gemini, dov’è cominciata la rinascita del ciliegiolo. Sono ben tre le declinazioni di questo vino, crescenti per intensità e importanza.

Il ciliegiolo è un antico vitigno presente in tutta Italia ma quasi dimenticato in Umbria, dov’è coltivato fin dal Duecento. Nella zona di Narni, un pugno di caparbi vignaioli ha deciso di salvarlo dall’oblio e ripiantarlo, reinterpretandolo nel segno della tradizione ma con moderni metodi di vinificazione. Per fare la conoscenza diretta con quest’uva che deve il nome al caratteristico aroma di ciliegia che sprigiona il vino quando è giovane, si parte da Giove e dalla cantina Sandonna. Il grappolo è grosso e lungo, l’acino medio-grosso, di colore blu-nero violaceo; la vendemmia avviene nella prima metà di settembre. I vitigni si trovano su terreni pianeggianti e di origine argillosa e ricchi di minerali ferrosi: il risultato è un vino dai tenui profumi di frutti rossi, che introducono un sorso succoso e fresco, che invita alla beva. Spostandosi ad Amelia, ecco un anfiteatro di vigne e un oliveto con terreni scoscesi, da cui si ammira l’incantevole vallata: è la cantina Zanchi. Coltivazione biologica, un vigneto sperimentale per la conservazione di rari vitigni autoctoni umbri, fermentazioni spontanee sono le basi su cui si fonda quest’azienda. Se il Ciliegiolo base è rustico, franco, schietto, la versione Antichi Cloni è un’interpretazione più attuale, dal sorso leggiadro, avvolgente e fresco, di buona dinamica e persistenza. Il giro si chiude laddove tutto è cominciato: a San Gemini, Leonardo Bussoletti è infatti l’anima della rinascita del ciliegiolo di Narni nonché presidente dell’Associazione Produttori. La cantina è un concentrato di tecnologia, pensata per favorire il risparmio energetico. Sono ben tre le declinazioni di questo vino, crescenti per intensità: lo 05035, piacevole, fresco, succoso, con profumi delicati, il Ramici, con profumi di frutta rossa e radice di liquirizia, note balsamiche e tannini importanti, il Grifo di Narnia, avvolgente, balsamico, profondo.

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