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Puglia

Lesina. Laguna incantata

Itinerario

Lesina. Laguna incantata

in collaborazione con Touring Club Italiano

Può riservare piacevoli sorprese una sosta alla scoperta della laguna di Lesina, delle sue atmosfere, delle sue acque placide e pescose lievemente increspate dai sandali, le tipiche imbarcazioni locali. Un primo assaggio del fascino lagunare si ha a Lesina, nella sede del Centro visite del Parco nazionale del Gargano e di un Acquario, dove, oltre a fare la conoscenza delle specie ittiche della laguna, si scopre che molti secoli fa lo specchio d’acqua era parte dell’Adriatico. Successivamente ci si può imbarcare e, navigando, si sfiora la croce del sommerso isolotto di San Clemente, un tempo insediato da un’abbazia, per sbarcare vicino al canale Acquarotta e al “lavoriero”, sistema di griglie che regola l’afflusso delle anguille, tesoro gastronomico locale. Ci si avvicina lì dove un tempo era il mare, sulle dune dell’istmo di Bosco Isola, che disvelano un ricco ecosistema a macchia mediterranea.

È affascinante scoprire che la laguna di Lesina un tempo faceva parte dell’Adriatico: questa singolare vicenda geologica è raccontata nel Centro visite della laguna di Lesina, dove si approfondiscono i temi legati all’habitat lagunare, al Bosco Isola e al mare. Ci si aggira tra vasche contenenti le specie d’acqua salmastra e si entra in contatto con l’antica e ricca tradizione della pesca all’anguilla, vanto della cucina locale. Si parte quindi in catamarano alla scoperta delle acque lagunari. Si sfiora la croce dell’isolotto di San Clemente, un tempo sede di un’abbazia benedettina del XII secolo, poi distrutta nei secoli e smontata pietra dopo pietra, e si sbarca vicino al catoscanale Acquarotta, che collega la laguna al mare, per ammirare l’ingegnoso “lavoriero”, un sistema di griglie che regola l’afflusso delle anguille e degli altri pesci impedendone l’uscita. Sul Bosco Isola, istmo tra la laguna e l’Adriatico, grazie a una visita guidata è piacevole lasciarsi conquistare dalle profumate essenze della macchia mediterranea, arbusti e alberi testimoni di una grande ricchezza naturalistica, che custodiscono come un segreto uno specchio naturale d’acqua dolce.

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