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Piemonte

Varallo. Nuova Gerusalemme

Itinerario

Varallo. Nuova Gerusalemme

in collaborazione con Touring Club Italiano

La Valsesia custodisce un inaspettato pezzo di Terrasanta, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Basta salire sull’altura del Sacro Monte di Varallo per essere catapultati in un angolo di Palestina: qui è stato riprodotto il palazzo di Pilato e a pochi passi si scopre anche il Santo Sepolcro. È la “Nuova Gerusalemme” di Varallo, ideata nel Quattrocento ma oggetto di un progetto sviluppatosi lungo quattro secoli che l’ha resa campionario di soluzioni e di stili, come testimoniano le centinaia di personaggi realizzati in terracotta policroma o scolpiti nel legno, che nelle tante cappelle narrano le Sacre Scritture. Un altro suggestivo Sacro Monte si trova a Orta: qui lo scenario cambia, e invece di Gerusalemme viene rievocata Assisi. Le vicende di San Francesco sono raccontate, statua dopo statua, tra il cielo e i suggestivi panorami d’acqua: dalla cima del monte infatti lo sguardo può spaziare, affascinato, sul lago.

A fine Quattrocento, su uno sperone di roccia che sovrasta la cittadina di Varallo (anche nota come Varallo Sesia), grazie all’intuizione del frate francescano Bernardino Caimi, prende forma una porzione di Terrasanta. Lungo era allora il viaggio fino ai luoghi sacri della cristianità e, con i turchi alle porte, sempre più denso di pericoli: occorreva fornire ai fedeli una valida alternativa al pellegrinaggio vero e proprio. Qui, in un angolo del Ducato di Milano, grazie all’appoggio del duca e col beneplacito dei notabili del luogo, prende le mosse il lungo cantiere destinato a scandire la vita artistica, sociale ed economica di Varallo per oltre quattro secoli. La “Nuova Gerusalemme” sarà a imitazione dei luoghi della Terrasanta: la basilica e le quarantacinque cappelle cui viene affidato il compito di ripercorrere la vita e la Passione di Cristo, densamente popolate di statue e decorate con affreschi, sono la sintesi perfetta di questo ambizioso progetto controriformistico. Basta percorrere qualche chilometro e affacciarsi sul lago d’Orta: mutando scenario, cambiano anche copione e personaggi. Sono le vicende di San Francesco d’Assisi ad accompagnare i visitatori lungo le vie del Sacro Monte di Orta, che prendono il nome dai versi del Cantico delle creature, accompagnati da un folto gruppo di “attori” in terracotta che seppero affascinare e ispirare anche un giovane Alessandro Manzoni. Sia Varallo sia Orta sono borghi Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per la loro elevata qualità turistico-ambientale.

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