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Lazio

Tivoli. La dimora dell’imperatore

Itinerario

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Tivoli. La dimora dell’imperatore

in collaborazione con Touring Club Italiano

Una giornata per immaginare come doveva apparire, 18 secoli fa, la più grande villa della storia: voluta dall’imperatore Adriano ai piedi dell’altura di Tivoli, fu costruita con la partecipazione dell’imperatore stesso in qualità di architetto, come confermano le caratteristiche dell’impianto della Villa, che si differenziano dalle consuetudini architettoniche dell’epoca.
Una visita per ammirare specchi d’acqua artificiali, giardini circondati da portici, lo studiolo dell’imperatore costruito su una piccola isola al centro di un portico anulare e per scoprire le terme e i lussuosi edifici destinati all’imperatore e ai suoi ospiti, dove si svolgevano banchetti memorabili. Una passeggiata tra le rovine di una residenza grande come una piccola città, che ha segnato il punto più alto dell’architettura monumentale di Roma.

Ai piedi del colle su cui sorge Tivoli, che le leggende vogliono sia stata fondata prima dell’Urbe, l’imperatore Adriano volle costruire la sua straordinaria dimora, frutto di suggestioni culturali, estetiche e filosofiche legate alla sua vasta formazione classica, che attinge in gran parte al mondo greco. Costruita tra il 117 ed il 138 d.C. (durata del regno di Adriano), Villa Adriana è la più grande residenza mai costruita nell’antichità e si ritiene occupasse oltre i circa 120 ettari che coprono attualmente giardini ed edifici. Adriano, uomo di raffinatissimo gusto e grande cultura, riversa anche nell'arredo scultoreo della villa tiburtina gli interessi per le testimonianze delle civiltà del passato, dalla Grecia all'Egitto dei Faraoni, che ha visitato nel corso della sua vita.
Perdendosi tra i fasti dell’antichità, si rimane affascinati davanti ai luoghi più salienti del complesso: la grande vasca del Pecile, in cui l’imperatore volle richiamare uno dei più famosi portici di Atene, o ancora il laghetto che occupa la valle artificiale del Canopo, circondato da statue che conducono fino al ninfeo/triclinio (cd. Serapeo), utilizzato dall'imperatore per i conviti. Si ammira ancora il caratteristico spazio circolare del Teatro Marittimo, accessibile per mezzo di ponti girevoli, che permettevano di superare il canale anulare che circondava l'isola, utilizzato dall'imperatore anche per nuotare.
L’incantevole posizione e la grande ricchezza d’acqua della villa, che stupiscono il visitatore ancora oggi, attirarono anche altri imperatori di epoche successive: a partire da Antonino Pio, suo erede, almeno fino ad Alessandro Severo, che la utilizzarono continuativamente come residenza di villeggiatura. Dopo Costantino, che iniziò a spogliarla degli arredi, fu preda di numerosi saccheggiatori durante tutto il Medioevo, sia per recuperare materiale da costruzione che, successivamente, per collezionismo. Le spoliazioni di marmi hanno determinato una dispersione tale dell’apparato decorativo della villa, che quasi tutti i principali musei e collezioni di Roma e del resto dell’Italia, nonché d’Europa, annoverano tra le loro opere esemplari provenienti da Villa Adriana.
Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

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