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Lazio

Il sapore nascosto di olio e vino

Itinerario

Il sapore nascosto di olio e vino

in collaborazione con Slow Food

Alla scoperta dei sapori nascosti di olio e vino: due degli alimenti più importanti, conosciuti e simbolici della storia dell’umanità, di cui i coraggiosi artigiani di queste terre, tra le province di Frosinone e Latina, riescono a tirar fuori il lato sconosciuto. Si parte da Alatri per assaggiare l’olio pregiato di varietà itrana. È d’obbligo una tappa ad Acuto, una delle capitali del cesanese, un vitigno autoctono di valore, per poi passare a Rocca Massima e infine a Cori dove l’itrana regala un olio extravergine intenso.

Alla scoperta dei sapori nascosti di olio e vino: due degli alimenti più importanti, conosciuti e simbolici della storia dell'umanità, di cui i coraggiosi artigiani di queste terre, tra le province di Frosinone e Latina, riescono a tirar fuori il lato sconosciuto. Si parte da Alatri per assaggiare da uno dei suoi migliori interpreti, la qualità di olio itrana. Americo Quattrociocchi è a capo di un’azienda biologica attiva nella produzione di olio fin dal 1888. Qui le regole sono quelle di una volta e le olive vengono ancora raccolte a mano. Anche il vicino paese di Acuto ha la sua peculiarità: è la capitale del cesanese, un vitigno difficile riportato magistralmente in auge da Paolo Perinelli, che si è occupato specialmente della tipologia dell’Affile. Il duro lavoro effettuato ha permesso di ottenere vini di classe e spessore. A Rocca Massima l'azienda Oscar riesce a valorizzare al meglio l'Itrana, varietà di oliva locale. La conclusione dell’itinerario è quasi obbligata: trovandosi in zona non si può non fermarsi a Cori, terra dell’itrana, che regala oli intensi come quelli ottenuti da Marco Carpineti, agricoltore attivo anche nella produzione vinicola grazie alla quale è riuscito a recuperare l’arciprete, nome locale del vitigno bellone. Sempre a Cori si trova la cooperativa Cincinnato, che con i suoi 200 soci e più di 400 ettari è un’azienda modello che si garantisce l’autonomia energetica grazie al fotovoltaico. Anche qui, particolare attenzione è rivolta ai vitigni autoctoni come il nero buono di Cori.
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