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Friuli Venezia Giulia

Fusine. Laghi incantati

Itinerario

Fusine. Laghi incantati

in collaborazione con Touring Club Italiano

Nell’estremo Nordest d’Italia, la valle di Fusine è un incanto per gli occhi e per lo spirito. Per rispondere all’invito a una sosta idilliaca che le acque dei suoi laghi propongono, muovendo da Tarvisio, si raggiunge il Lago inferiore e, passeggiando a piedi o in bicicletta, su sentieri larghi e ben tracciati, si compie il periplo di questo specchio naturale delle Alpi Giulie. Successivamente, grazie ad una bellissima escursione si guadagna il rifugio Zacchi, sotto la parete ovest della Ponza Grande. In valle l’avifauna è straordinaria e si può avvistare il germano reale, che qui inaspettatamente staziona anche d’inverno. È impossibile non bearsi dei 24 mila ettari di abeti rossi, tra Italia, Austria e Slovenia, e della visione delle cime sempre innevate che amoreggiano con l’azzurro dell’acqua.

La fiabesca foresta di Tarvisio, con i suoi panorami magici e l’intensa colorazione della vegetazione (nella quale spicca il famoso abete rosso di risonanza), fa da cornice alle suggestive atmosfere regalate dai riflessi dei laghi di Fusine. Queste due conche glaciali (Lago Inferiore e Lago Superiore) sono alla base della catena montuosa del gruppo del monte Mangart, circondate dall’habitat della Riserva naturale che il fitto bosco protegge. Per visitarle, si percorre un itinerario ciclabile o pedonale adatto a tutti, lungo il quale si apre uno splendido panorama alpino costituito da alberi d’alto fusto come l’abete, rosso e bianco, il pino, nero e silvestre, e il faggio. Un sottobosco pulito e regolare completa il quadro di uno dei luoghi più idilliaci dell’intera regione. Dal Lago Superiore si può seguire un sentiero largo e pavimentato in ghiaia (adatto anche al transito di auto) o uno più breve ma più impegnativo per raggiungere il Rifugio Zacchi: la camminata, che dura circa due ore, porta a un’immersione totale nella natura del tarvisiano, ad ammirare la fauna di esemplari rarissimi che la popola (tra cui lepri bianche, linci, aquile reali), e a inebriarsi dei profumi di terra e foglie. La meta, che si trova a 1400 metri di quota, è quanto mai appagante, trovandosi nell’anfiteatro naturale formato dalle pareti delle Ponze, del Veunza e del Mangart, tra le cime più suggestive delle Alpi Giulie.

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