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Friuli Venezia Giulia

Foce dell'Isonzo. Habitat a portata di sguardo

Itinerario

Foce dell'Isonzo. Habitat a portata di sguardo

in collaborazione con Touring Club Italiano

È un fiume affascinante l'Isonzo, che dopo aver attraversato canyon e boschi in terra di Slovenia, dove origina da una fessura carsica nella roccia del Monte Travnik, con sinuosa eleganza e acque di un sorprendente verde smeraldo penetra in territorio friulano, lambendo luoghi carichi di storia e cultura prima di congiungersi al mare nei pressi di Monfalcone. Ed è proprio qui, a ridosso dell'estuario compreso tra la punta Sdobba e la punta Spigolo, all'estremità sud del golfo di Panzano, che gli ultimi 15 chilometri del fiume plasmano e modellano la Riserva naturale della Foce dell'Isonzo, un'area di preziosa biodiversità e tra i luoghi più apprezzati d'Italia per l'avvistamento dell'avifauna. È indubbiamente l'Isola della Cona, sulla quale in parte la riserva si estende, la zona più notevole di questo interessante quanto delicato habitat, perfettamente organizzata con Centro Visite, osservatori, capanni, sentieri, al fine di garantire appieno la conoscenza della riserva.

Caratterizzata da bassi fondali tipici delle strutture lagunari, che ne fanno la zona umida costiera più settentrionale del Mediterraneo, a partire dal 1996 in quest'area è stata istituita la Riserva naturale della Foce dell'Isonzo, a tutela di 2400 ettari di superficie ricca di ambienti palustri di acqua dolce e di terreni sommersi dalle maree che danno vita ad ampi canneti e zone golenali. Caratteristiche ambientali di pregio, ideali a garantire un'elevata presenza di specie faunistiche. Parecchie sono le specie di pesci, favorite dalle acque, sia marine sia dolci, ma notevoli sono le popolazioni di uccelli che qui approdano grazie alla posizione strategica della Riserva sulle rotte migratorie che vanno dall’Europa centro-settentrionale alla Siberia. Complici habitat eccezionalmente idonei per uccelli acquatici, una vera manna per gli appassionati di ornitologia e di birdwatching che sin qui giungono per osservarli in qualsiasi parte dell'anno. E un fiore all'occhiello per la Riserva, che dal punto di vista avifaunistico riveste importanza internazionale. A plasmare quest'area il fiume Isonzo, dalle sorprendenti acque smeraldine, che con il suo dolce zigzagare qui conclude il suo percorso di 136 chilometri iniziato in Slovenia, dove nasce sul Monte Travnik. Ma anche l'uomo ha fatto la sua parte, con iniziative di bonifica, tutela e ripristino ambientale, con la realizzazione di nuovi habitat che han reso possibile l'incremento della già elevata diversità biologica del sito, con l'introduzione di nuove specie, e non solo per incrementare il già consistente patrimonio avifaunistico. In particolare, da anni, qui sono stati introdotti esemplari di cavalli della Camargue, particolarmente adatti a vivere e pascolare nelle zone umide, come è la Provenza francese da cui provengono. Bianchi, leggiadri, candide pure le chiome, circondati dal volo degli aironi e di altri uccelli, li si avvista sull'Isola della Cona, la parte più notevole della Riserva, attrezzata con percorsi e punti di avvistamento schermati per facilitare le escursioni e l'osservazione dell'ambiente, in specie della fauna selvatica, senza arrecare disturbo. Cavalli bianchi in parte addestrati dal personale della Riserva dei quali poi si avvale per le visite guidate; un altro gruppo invece viene tenuto allo stato brado nelle aree umide per contribuire al controllo dell'abbondante vegetazione palustre.

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