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Emilia-Romagna

Ferrara. Signoria rinascimentale

Itinerario

Itinerario

Ferrara. Signoria rinascimentale

in collaborazione con Touring Club Italiano

Scoprire Ferrara significa inoltrarsi nel Rinascimento estense: la città è ancora testimonianza viva di un passato sontuoso. Se ne coglie subito l’essenza fendendo le mura da Porta degli Angeli lungo Corso Ercole I d’Este, asse della città rinascimentale, e sfiorando i portici della Certosa, immersi in un’autentica “campagna urbana”. Si prosegue poi alla scoperta della casa dell’Ariosto e ci si lascia conquistare dalle cristalline geometrie del Palazzo dei Diamanti. I fasti del Castello Estense e la Basilica di San Francesco lasciano senza fiato: sono “impronte” dirette di una signoria potente, coltissima e raffinata. Infine nella Delizia di Schifanoia, l’unica nel territorio cittadino, si conclude il suggestivo viaggio nel cuore dell’età dell’oro ferrarese.

La prima “città moderna” d’Europa: questo fu Ferrara nel Rinascimento, dal momento in cui il duca Ercole I d’Este decise di ampliare il nucleo medievale – quello comprendente la Cattedrale e il Castello – affidando questo grandioso progetto all’architetto e urbanista di corte Biagio Rossetti. L’itinerario tra i fasti ducali prende avvio da Porta degli Angeli, progettata dal Rossetti, uno dei principali accessi alla città, che è interamente circondata da mura percorribili a piedi o in bici. Da Corso Ercole I d’Este, lungo 1,5 km e fiancheggiato da alberi nel primo tratto, si entra nella cosiddetta Addizione Erculea, una zona cittadina così chiamata perché costruita per volere di Ercole d’Este. Si devia quindi a sinistra in un'area immersa in un’autentica “campagna urbana”. I massicci edifici della Certosa sono un luogo singolare e silenzioso, carico di memorie. Si procede lungo il lato opposto del corso, diretti alla tranquilla casa di Ludovico Ariosto, poeta di corte, per sbucare nel Quadrivio degli Angeli, dove si affacciano scenografiche dimore, tra cui il Palazzo dei Diamanti, le cui pietre rimandano la magia di una luce sempre diversa a tutte le ore. Proseguendo tra altri splendidi palazzi, si scorge il turrito Castello Estense, epicentro del potere, considerato la dimora per eccellenza del Rinascimento italiano, che stupisce per la vastità, la ricchezza e la raffinatezza dei suoi ambienti. Si attraversa un’altra “addizione”, questa volta risalente a Niccolò II, alla fine del XIV secolo: anche qui si scoprono memorie ducali, come il Tempio di San Francesco, dal tipico sapore umanistico e, poco oltre, la Delizia di Schifanoia, il palazzo dove si celebrano degnamente i fasti estensi, al cospetto di uno dei vertici artistici del Rinascimento italiano.

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