Copertina dell'itinerario Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace. EMILIA-ROMAGNA-wide-scaled-1.jpg
Emilia-Romagna

Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace

Itinerario

Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace

in collaborazione con Touring Club Italiano

Castiglione dei Pepoli porta incisa nel nome la famiglia bolognese, i Pepoli, che nel Quattrocento vi stabilì il suo feudo tra boschi, acque e montagne. Si rimane affascinati dinanzi alla dimora familiare, fulcro del loro potere e oggi Palazzo Comunale, che domina l’antico borgo. Da qui si prosegue verso il vicino Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, vera oasi di pace e conca verdissima nel cuore dell’Appennino, dove ci si può concedere per qualche ora il lusso del silenzio e della meditazione. Qui si avverte un sentimento di mistico raccoglimento, ispirato ai fatti miracolosi del 1480, quando si narra che la Vergine apparve a due pastorelli. Varcata la soglia del porticato si va alla ricerca di piccoli e grandi tesori d’arte e devozione, tra cui un bassorilievo attribuito ad Andrea della Robbia.

Faggete e castagneti, montagne, acque pure e aria fina: sono gli ingredienti di questa porzione incantata di Appennino Bolognese a cavallo con la Toscana, il cui popolamento “sparso” induce all’esplorazione della natura e delle tracce storiche, contrassegnate da Etruschi e Romani e poi da lotte medievali e signorie rinascimentali. Di queste ultime, si scopre che su tutte si impose nel Quattrocento quella bolognese dei Pepoli: nonostante il pugno duro con cui governarono, è grazie a loro che si può oggi ammirare la caratteristica e suggestiva conformazione del centro storico di Castiglione, dove spicca l’articolato palazzo di famiglia. Lasciato il paese, percorrendo strade immerse nei boschi che regalano colori sempre diversi a seconda della stagione, si giunge al Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, iniziato nella seconda metà del XVI secolo e sviluppatosi intorno alla piccola Chiesa precedentemente eretta nel luogo dell’apparizione della Beata Vergine a due pastorelli. Questo gioiello di architettura montana, che evoca antiche storie di fede ed è pervaso da un’intensa religiosità, è incastonato in un paesaggio di arcana bellezza nel quale immergersi per sperimentare l’ineguagliabile e reciproco richiamo tra natura e arte.

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