Reggio di Calabria. La città dei Bronzi e della Fata Morgana
Itinerario
Reggio di Calabria. La città dei Bronzi e della Fata Morgana
È la terra lodata da Gabriele d’Annunzio e decantata dai viaggiatori che si spostavano sulle rotte del Grand Tour. È la città della Fata Morgana, detta così per il fenomeno naturale che genera una magica visione: nelle giornate particolarmente terse e con mare calmo, la città di Messina proietta la propria immagine sul mare dello Stretto da sembrare sospesa sull’acqua e tanto più vicina alla sponda reggina quasi da poterla sfiorare. È anche la città dei Bronzi di Riace, capolavori della scultura ellenistica che con portamento fiero si lasciano ammirare nel MArRC, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, un ampio e articolato allestimento che racchiude la storia del capoluogo calabrese. Perché Reggio di Calabria vanta origine assai remote, fondata come “Rheghion” nell’VIII secolo a.C. dai Calcidesi d’Eubea, fiorente città della Magna Grecia, Rhegium Julii sotto i Romani dei quali fu importante alleata. Più volte distrutta nei secoli da catastrofi naturali, nel 1908 fu rasa al suolo dal devastante terremoto che colpì anche Messina e completamente ricostruita negli anni seguenti. Oggi Reggio, moderna d’aspetto, si presenta con la sua pianta a scacchiera dai lunghi viali paralleli alla costa, a partire dal celebre lungomare, episodi architettonici di gusto classicheggiante, eleganti palazzi tardoliberty in colori pastello.
Ben poco rimane della città antica, ripetutamente distrutta da terremoti e rasa al suolo da quello del 28 dicembre 1908 che colpì profondamente anche Messina. In un sito di enorme importanza strategica, punto di passaggio delle rotte tra la Grecia e il Tirreno, Reggio vanta origini lontanissime, fondata come “Rheghion” nella seconda metà dell’VIII secolo a.C. dai Calcidesi d’Eubea. Alla popolazione si unirono profughi messeni e per due secoli la città prosperò sotto un governo aristocratico, grazie anche alla posizione che le assicurava il controllo di importanti rotte commerciali marittime. Del lungo periodo greco, che vide la città in lotta con Locri, Crotone e Siracusa, resta solo un breve tratto di mura sul lungomare, mentre deboli tracce di terme ricordano la romana “Rhegium Julii”. Tappa fondamentale per capire l’antica e illustre storia di Reggio è il Museo archeologico nazionale, custode di preziosi reperti provenienti dalle numerose campagne di scavo, ai quali, dal 1972, si sono aggiunti i due possenti guerrieri in bronzo, rinvenuti in mare al largo di Riace. Città metropolitana e sede del Consiglio regionale della Calabria, Reggio si presenta con un volto decisamente moderno rivolto al lungo e luminoso lungomare, dove svettano, come in un grande e rigoglioso giardino, alti fusti di palme e maestosi Ficus magnolioides. L’Etna appare come un totem maestoso all’orizzonte, mentre Messina, nelle mattinate serene e terse, sembra così vicina da poterla sfiorare: è l’ipnotico “miraggio” della Fata Morgana che per un effetto ottico dovuto alla luce del sole che passa attraverso strati di aria a temperature diverse, fa apparire le cose come vibranti, sospese nel vuoto, quasi a portata di mano. E in effetti da questa rettilinea passeggiata tra il porto e la Villa comunale sembra davvero di toccare con mano quella striscia di terra siciliana al di là della Stretto, brillante di luci la sera, che appare come sospesa nel mare. Sorprendentemente dinamica, moderna, accogliente, Reggio mostra oggi tutti i requisiti della città-giardino, come fu disegnata dopo il terribile sisma del 1908, con pianta a scacchiera dai lunghi viali paralleli che scendono al mare o risalgono il declivio, dove si susseguono episodi architettonici di gusto classicheggiante, palazzi di inizio Novecento, negozi e animati locali, bar e ristoranti, in un tripudio di colori, profumi, sapori, piacevoli compagni durante la visita della città.