Copertina dell'itinerario Bianchi, rossi e rosati a un passo dall'Adriatico. ABRUZZO-wide-scaled-1.jpg
Abruzzo

Bianchi, rossi e rosati a un passo dall'Adriatico

Itinerario

Bianchi, rossi e rosati a un passo dall'Adriatico

in collaborazione con Slow Food

In queste fertili colline da cui si avverte netta la vicinanza dell’Adriatico, crescono le uve che danno vita a celebri rossi, ma anche a bianchi meno noti e degni di scoperta. Si parte da Pineto e da Roseto degli Abruzzi, dove realtà giovani ma ben capaci di coniugare tradizione e moderne tecnologie danno origine al Cerasuolo, un rosato secco e morbido, e al Montepulciano d’Abruzzo, un rosso complesso, ricco e di grande equilibrio: entrambi i vini sono ricavati da uve montepulciano. Proseguendo verso Notaresco, ecco le birre artigianali di un piccolo produttore, alcune delle quali sono realizzate utilizzando mosti d’uva e svariati tipi di frutta, e sono affinate in botte di rovere. L’itinerario si chiude a Giulianova, da un viticoltore “veterano” presso cui degustare e acquistare vini bianchi alcolici e di grande longevità come Pecorino e Passerina.

In queste fertili colline da cui si avverte netta la vicinanza dell’Adriatico, crescono le uve che danno vita a celebri rossi, ma anche a bianchi meno noti e degni di scoperta. Si parte da Pineto, dove la grande azienda di proprietà dei fratelli Barba, che si occupa anche di zootecnia, olivicoltura e attività agrituristica, produce diversi cru di Montepulciano d’Abruzzo, rosso complesso, ricco e di grande equilibrio, dal buon rapporto tra qualità e prezzo. Il giusto equilibrio fra tradizione e moderne tecnologie dà origine anche al Cerasuolo, un rosato secco e morbido, fresco, fruttato e dissetante, anch’esso ricavato da uve montepulciano. Spostandosi a Roseto degli Abruzzi, a un paio di chilometri dal mare si incontra la cantina Orlandi Contucci Ponno: qui si producono vini, sia di stile internazionale sia più legati al territorio, di solida costruzione e buona facilità di beva. Tra questi, il Trebbiano d’Abruzzo, un bianco fresco, pieno, succoso, dai profumi erbacei e floreali. Proseguendo verso Notaresco, si cambia genere ma non troppo: come si evince dal nome, le parentele del microbirrificio Opperbacco con il mondo del vino sono piuttosto evidenti. Luigi Recchiuti, birraio attento e preciso, si ispira allo stile belga ma non rinuncia alla creatività: la ricca gamma comprende, accanto alle tipologie più “comuni”, le Nature, birre a fermentazione spontanea realizzate utilizzando mosti d’uva e svariati tipi di frutta. L’itinerario si chiude a Giulianova, da Federico Faraone: giovane enologo, guida con autorevolezza e visione moderna l’azienda di famiglia, producendo vini bianchi alcolici, di forte personalità e grande longevità come Pecorino e Passerina.

Approfondisci+