
La valle dell’Acqua in bici. Biella e l’Oasi Zegna
Itinerario
La valle dell’Acqua in bici. Biella e l’Oasi Zegna
C’è un angolo di Piemonte che si svela con discrezione e quiete: si tratta del Biellese e della sua Valle Cervo, due nomi che evocano immediatamente la forza primordiale dell'acqua, elemento vitale che qui ha scolpito paesaggi e plasmato destini. Un territorio tenace, incastonato tra vette montuose, dove il mormorio dei torrenti si intreccia al racconto silenzioso di antichi opifici, testimoni di un ingegno che ha saputo trasformare la materia grezza in preziosi tessuti. Un paesaggio che invita a un’esplorazione lenta in bicicletta attraverso un itinerario che nell'aria porta con sé sentori di muschio e di lana cardata. Circa 70 chilometri impegnativi ma decisamente appaganti. Si parte da Biella, città dinamica entrata di diritto nel circuito delle Città Creative Unesco, e attraverso strade secondarie si arriva al misterioso borgo di Rosazza. La strada inizia a salire poi verso la Panoramica Zegna, una striscia d’asfalto in mezzo a una foresta di conifere, fioriture e grandi panorami che arriva all’Oasi Zegna, universo naturale attentamente preservato. Da qui il ritorno a Biella si snoda su strade incorniciate dal verde, che a volte solcano ponti vertiginosi, altre affiancano dighe maestose.
Un itinerario ciclistico di circa 70 chilometri, piuttosto faticoso ma gratificante, che invita alla scoperta lenta della valle dell’Acqua, ossia il Biellese con la sua Valle Cervo. Un territorio che si fa spazio ai piedi della parte meridionale delle Alpi Pennine, solcata da ruscelli e torrenti che saltano a valle e dove la potenza dell’acqua ha cambiato orografia e storia locale. Un’acqua che non è solo elemento scenografico, ma vera forza motrice di un’epoca, quella in cui sorsero, lungo le rive del Cervo e dell’Elvo, le prime filande, gettando le basi per la prosperità del Biellese nel settore laniero. Il viaggio inizia da Biella, con i suoi quartieri, Piazzo e Piano, che custodiscono gran parte dei tesori cittadini. Lasciando alle spalle il centro città, si pedala verso Tollegno lungo la sponda destra del torrente Cervo, dove lo sguardo incontra le vestigia di antichi lanifici e l'innovativa Cittadellarte, epicentro artistico voluto da Michelangelo Pistoletto. Pedalata dopo pedalata si apre la Valle Cervo, svelando la sua identità geologica con la presenza delle cave di sienite che hanno fornito la materia prima per l'architettura caratteristica dei suoi paesi. Si attraversano prima Andorno Micca, celebre per il ratafià, storico liquore alle ciliegie, poi Sagliano Micca, patria di Pietro Micca, eroe sabaudo che nel 1706 si sacrificò per difendere Torino dall’assedio francese nel corso della guerra di secessione spagnola. Continuando a pedalare su strade secondarie si giunge fino all’eclettico e misterioso borgo di Rosazza, con le sue case in pietra, le torri merlate e un’atmosfera fatata. Da qui la strada inizia a salire gradualmente verso la Panoramica Zegna, una spettacolare striscia d’asfalto che si snoda sinuosa attraverso una rigogliosa foresta di conifere, punteggiata in primavera ed estate da vivaci fioriture di rododendri, genziane e altre specie alpine, nata grazie al visionario imprenditore Ermenegildo Zegna, che la fece costruire già alla fine degli anni ‘30 del Novecento. Un tratto di grandiosi panorami che spaziano sulle valli circostanti e sulle imponenti cime delle Alpi. La panoramica conduce all’Oasi Zegna, un’area naturale di 100 chilometri quadrati attraversata da diversi sentieri escursionistici, sogno di Ermenegildo realizzato dai suoi eredi. Si prosegue fino al lanificio Ermenegildo Zegna, con le bandiere colorate sul tetto, opera di Daniel Buren nell’ambito del progetto d’arte contemporanea “All’Aperto”, e si devia poi verso il Santuario della Nostra Signora della Brughiera, costituito da due chiese, la più grande luogo delle celebrazioni, la più piccola risalente al XVI secolo. La natura non molla e il tracciato prosegue con viste incredibili, come quella dal vertiginoso ponte della Pistolesa che collega Veglio a Mosso o quella della diga di Camandona. Infine, costeggiando il torrente Cervo, si scorge prima il complesso dell’ex Lanificio Sella – oggi sede della Fondazione, di uffici bancari e dell’archivio storico aziendale, è un vero e proprio hub culturale – poi, in prossimità di Biella, la Fondazione Pistoletto, centro d'arte contemporanea, fondato dall'artista Michelangelo Pistoletto, è uno spazio di sperimentazione e dialogo tra diverse forme espressive.