Tappa 4

Arezzo

Infopoint Discover Arezzo
Piazza Grande/Logge Vasari 13
Tel. 0575377468
infopoint@discoverarezzo.com
www.discoverarezzo.com

Propaggine orientale della Toscana alla confluenza di quattro vallate ricche di storia, la valle superiore dell’Arno, il Casentino, la Valdichiana e la Valtiberina, il territorio aretino è un tessuto la cui trama è intrecciata di opere d’arte e architettura, sullo sfondo di un dolcissimo paesaggio collinare disegnato da viti e ulivi. Dopo le floride stagioni etrusca e romana, fu quella comunale e trecentesca a lasciare l’impronta più marcata ad Arezzo, che ancora oggi non ha perso il suo volto medievale nelle Chiese, nelle strade e nelle piazze maggiori. Spiccano Corso Italia, con le sue torri e i palazzi signorili, l’originale Piazza Grande, scenografica quinta del mercato dell’antiquariato (la prima domenica di ogni mese) e della Giostra Cavalleresca del Saracino, e infine Piazza del Duomo con la maestosa Cattedrale gotica e il Palazzo Comunale decorato dagli stemmi di podestà e commissari cittadini.

CASA VASARI
Via XX Settembre 55
Tel. 0575354449
casavasari@gruppomosaico.com
www.giorgiovasari-ticketoffice.it
Apertura: per verificare il calendario delle prossime aperture consultare il sito web
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Esemplare rappresentazione di una dimora d’artista, la residenza di Giorgio Vasari (Arezzo 1511-Firenze 1574) e della moglie Niccolosa Bacci celebra attraverso affreschi e dipinti di stile manierista la sua arte e la sua profonda conoscenza della civiltà artistica italiana del Cinquecento. Dopo aver portato a termine la parte architettonica, Vasari si dedicò all’arredamento e alla decorazione pittorica dei soffitti e delle pareti in periodi alterni tra il 1542 e il 1568, con un progetto iconografico teso proprio ad esaltare attraverso il mito e l’allegoria «tutte le arti che sono sotto il disegno e che da lui dipendono»: in particolare la scultura, l’architettura, la poesia e la pittura. Mentre nella Camera della Fama e delle Arti la protagonista è proprio l’allegoria della Fama, ritratta al centro della volta, seduta sul globo terrestre mentre suona una tromba d’oro, simbolo del Bene, la Camera di Abramo, con il soffitto a cassettoni in legno intagliato, è la camera nuziale che allude all’amore e alla prolificità. L’ambiente più sontuoso della casa è però la Sala del Trionfo delle Virtù, rappresentata nella grande tavola ottagonale del soffitto mentre lotta con la Fortuna e l’Invidia che, a seconda del punto di vista dell’osservatore, prendono il sopravvento visivo sulle altre figure femminili. Molto raffinata infine è la statua in gesso di Venere, attribuita all’Ammannati, in piedi nel mezzo al monumentale camino, così come i meravigliosi monocromi su fondo rosso che illustrano leggendari episodi di vita di noti artisti dell’antichità. Nella casa-museo è custodito anche l’archivio vasariano, che conserva lettere rare autografe di Michelangelo, Vasari, Pio V e Cosimo I de’ Medici.


CHIESA DI SAN FRANCESCO
Piazza San Francesco
Tel. 0575352727, 0575299071
pierodellafrancesca-ar@gruppomosaico.com
www.pierodellafrancesca-ticketoffice.it
Apertura: per verificare il calendario delle prossime aperture consultare il sito web
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

La Chiesa gotico-duecentesca di San Francesco, ampiamente rimaneggiata nel 1318-77 e all’inizio del Novecento, racchiude una tra le più importanti narrazioni artistiche di tutta la pittura rinascimentale, la Cappella Bacci, con il ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce dipinto da Piero della Francesca. L’artista lo realizzò tra il 1452 e il 1466 rifacendosi alla Bibbia e alla Legenda aurea di Jacopo da Varagine, un compendio di vite dei santi redatto nel 1265. Partendo dalla morte di Adamo, il racconto iconografico, reso vivo dalla meticolosa ricerca prospettica e dall’impiego della luce in funzione espressiva, si conclude nell’anno 628, quando il Santo Legno, recuperato dopo che era stato sottratto dal re persiano Cosroe, viene riportato trionfalmente a Gerusalemme. Particolarmente vivaci e intensi sono gli episodi pittorici che ritraggono l’imperatrice Elena e il figlio Costantino, tra cui il famosissimo Sogno di Costantino prima della battaglia contro Massenzio nel 312. Bellezza e luminosità dei toni, che esaltano i caratteri scultorei delle figure, emergono anche negli episodi dell’Annunciazione e della Regina di Saba che incontra re Salomone. Qui non è difficile notare come la razionalità delle forme quasi geometriche tenda alla perfezione, e come l’eleganza delle vesti, la raffinatezza e preziosità dei particolari propria dell’Umanesimo, unite all’intenso cromatismo, rendano vivo e reale l’affresco e trascinino lo spettatore in un’aura di pace e serenità quasi divina. 

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