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Toscana

Il Mugello dei Medici

Itinerario

Il Mugello dei Medici

in collaborazione con Touring Club Italiano

Fitti boschi, splendide vedute panoramiche e pace assoluta: ecco l’invitante biglietto da visita di questo itinerario nel Mugello, dove ancora sembra di respirare l’impronta dei Medici, signori di Firenze. Una folata di Rinascimento fiorentino già si avverte nel Convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati: nell’armonioso prospetto, l’antico Cenobio basiliano porta la firma di Michelozzo, architetto al servizio di Cosimo il Vecchio. Un’autentica sorpresa attende nel piccolo museo annesso, custode di un toccante Crocifisso attribuito a Donatello. Pochi chilometri di strada ed ecco San Piero a Sieve: dall’alto della Fortezza di San Martino, voluta da Cosimo I, ammalia la vista sul borgo e i suoi dintorni. È infine la Via Bolognese a condurre nel Parco Mediceo di Pratolino, dove tra grotte, fontane e statue si rimane impressionati al cospetto del Gigante dell’Appennino, cinquecentesco colosso del Giambologna.

Si percorrono le contrade del Mugello, le stesse da cui proveniva la famiglia Medici, signori e mecenati senza paragoni nella Toscana rinascimentale. Opere d’arte, castelli e dimore, inseriti in un paesaggio collinare ricco di boschi e di atmosfere, portano ancora il loro inconfondibile marchio. Si parte dal Convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati: oasi di pace francescana, deve il suo aspetto attuale a Michelozzo, architetto prediletto dal duca Cosimo il Vecchio. Ci si aggira nella quiete del Convento per ammirare, nel piccolo Museo d’Arte Sacra annesso, un toccante Crocifisso attribuito al grande scultore Donatello. Dall’alto dell’imponente Fortezza di San Martino, che domina il vicino borgo di San Piero a Sieve e parte del territorio, si scopre un’altra testimonianza medicea, considerata una delle più imponenti del nostro Paese: la cittadella, voluta da Cosimo I nel 1569, che in Toscana è la più vasta di epoca rinascimentale. Ci si addentra nel Mugello seguendo il percorso della Via Bolognese, antico asse di collegamento tra Bologna e Firenze, per lasciarsi ammaliare dalle trovate manieriste del Parco Mediceo di Pratolino: l’attrazione più nota è il Gigante dell’Appennino, colosso del Giambologna di roccia e calcare, ma non bisogna trascurare fontane, grotte e altre statue che creano la meraviglia di questo luogo.

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