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Puglia

Alta Murgia. Magia di pietra

Itinerario

Alta Murgia. Magia di pietra

in collaborazione con Touring Club Italiano

Il fascino arcano della pietra pugliese si sperimenta solcando le strade che tagliano il Parco dell’Alta Murgia. L’uomo qui è un elemento raro: masserie sparse e “jazzi”, recinti per il bestiame, si alternano a chilometri di muretti a secco. In questa terra si fa la conoscenza con il preistorico “Uomo di Altamura”, ancora custodito nella Grotta di Lamalunga e in essa incastonato, prima di affacciarsi negli abissi del Pulo di Altamura e del Pulicchio di Gravina, i più maestosi tra i numerosi fenomeni naturali che costellano il territorio.

L’Alta Murgia è un luogo incomparabile, in cui pietra e silenzio regnano sovrani. In quest’universo di roccia e steppa la mano dell’uomo è appena percepibile, in alcuni segni gentili che costellano il territorio: i muretti a secco, costruiti pietra su pietra da mani pazienti, senza l’uso di malte, per delimitare le proprietà; gli “jazzi”, ovvero i recinti utilizzati dai pastori per custodire il bestiame; rade masserie, un tempo fulcro delle attività agrarie e produttive di tutta l’area, oggi in parte riconvertite all’accoglienza turistica. A completare il quadro, la grande “corona di pietra” di Castel del Monte e il Castello del Garagnone, un nido d’aquila indistinguibile dalla roccia. L’impronta agricola e pastorale è presente ovunque: celebri sono i grani dell’Alta Murgia, le sue carni e i formaggi, in una terra un tempo tappa finale della transumanza delle greggi. Dai punti più elevati la vista può spaziare a perdita d’occhio su campi coltivati e boschi, pascoli simili a steppe e scintillanti bagliori che segnalano l’Adriatico. Non ci sono città comprese all’interno del territorio tutelato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia: collocati tutti ai margini, i centri abitati – tredici i Comuni, tra cui i maggiori sono Altamura, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Corato, Ruvo di Puglia e Bitonto – lasciano spazio al vasto altopiano carsico solcato da incisioni del terreno chiamate “lame” e da doline, profonde voragini della terra dette anche “puli”. Il più vasto è quello nei pressi di Altamura, nel quale si può anche scendere attraverso un facile sentiero. D’effetto è anche il vicino Pulicchio di Gravina, che rientra nella categoria delle cosiddette “doline a ciotola”; ha forma ovoidale e le pareti più ripide del consueto. Questo paesaggio arcano e misterioso, ideale per lunghe passeggiate e pedalate, per riposare l’animo al riparo dai rumori, fu abitato dall’uomo sin da tempi remotissimi. Qui riposa, al sicuro in una grotta nei pressi della Masseria Ragone, il cosiddetto “Uomo di Altamura”, un rarissimo esemplare di Uomo di Neanderthal che può essere “visitato” attraverso un sistema virtuale.

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