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Molise

Sannio: il triangolo delle birre

Itinerario

Sannio: il triangolo delle birre

in collaborazione con Slow Food

Terra di confine tra Lazio e Campania, il Sannio molisano, che coincide in gran parte con la provincia di Isernia, è da una decina d’anni protagonista di un interessante movimento brassicolo artigianale. Il percorso parte da Filignano, dove nelle campagne all’ombra delle Mainarde si confezionano in lattina birre ispirate a Paesi quali Belgio, Inghilterra, Scozia e Usa. Dal verde alla campagna a un birrificio urbano di Pescolanciano e a una gamma davvero ricca di tipologie, dalle più fresche e beverine a quelle più alcoliche e impegnative. Ultima tappa del percorso il borgo di Cantalupo, dove birre ad alta fermentazione strizzano l’occhio alla tradizione inglese e belga.

Terra di confine tra Lazio e Campania, il Sannio molisano, che coincide in gran parte con la provincia di Isernia, è da una decina d’anni protagonista di un interessante movimento brassicolo artigianale. Il percorso parte da Filignano, dove Romain Verrecchia gestisce dal 2012 il suo Kashmir nelle campagne all’ombra delle Mainarde. Tutte le tipologie sono confezionate e vendute in lattina. Le influenze di tradizioni di Paesi quali Belgio, Inghilterra, Scozia e Usa sono evidenti ma vengono adattate, il più delle volte, a progetti originali e ambiziosi. Spiccano senz’altro l’Imperial Ipa Lamortesua, intensa e persistente, di grande equilibrio, e la Russian Imperial Stout Baboushka aromatizzata allo sciroppo d’acero, che profuma di liquirizia, cioccolato, caffè, caramello. Dal verde alla campagna a un birrificio urbano, ubicato in un ex caseificio oggi locale caloroso e caratteristico: La Fucina di Pescolanciano ha una gamma davvero ricca di tipologie, in cui il territorio è ben rappresentato in etichetta. SI va dalla Montetotila, una helles fresca, erbacea, di facile beva, alla Bloody Xmas: pensata per la stagione invernale, profonda e profumatissima, presenta ricordi di cannella, frutti di bosco, erbe balsamiche e miele millefiori. La Bloody Xmas, peraltro, è una delle etichette realizzate in collaborazione con Cantaloop, terza e ultima tappa del percorso. Il piccolo birrificio, ospitato nel borgo di Cantalupo, paese prossimo ai monti del Matese, è gestito da Paolo Perrella e dalla moglie Elide Braccio che si occupa della bella grafica delle etichette. Le birre, ad alta fermentazione, strizzano l’occhio alla tradizione inglese e belga. Da segnalare i risultati ottenuti nei progetti ambiziosi di affinamento in botte e del mondo sour, in particolare con la Robert Gose To Casacalenda, anch’essa coprodotta con La Fucina.

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