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Lombardia

Castiglione Olona. Isola rinascimentale

Itinerario

Castiglione Olona. Isola rinascimentale

in collaborazione con Touring Club Italiano

Montagne che si sollevano dalle acque, città turrite e castelli, cieli azzurri, acque placide. Quello che Masolino da Panicale concepì per Palazzo Branda Castiglioni nel cuore di Castiglione Olona è uno dei paesaggi più puri dell’arte italiana. La presenza nel palazzo anche di dipinti del Vecchietta è preludio alla scoperta di questa “enclave” toscana incastonata nella verde Valle dell’Olona, rinnovata dal cardinale Branda Castiglioni ai primi del Quattrocento. Ci si sposta poi nella Chiesa di Villa per scoprire forme e colori che evocano il Brunelleschi, e infine nella Collegiata, che si raggiunge con una salita sulla cima del colle, nonché nel Battistero, dove le Storie di San Giovanni risplendono di luci e colori di un Rinascimento senza eguali.

«Isola toscana in Lombardia»: è la celebre definizione data da Gabriele d’Annunzio a questo borgo lombardo adagiato tra due colline nel cuore della Valle dell’Olona, il Colle del Monteruzzo e quello sormontato dalla Collegiata. Le sue origini sono antiche, ma l’aspetto che mostra tuttora quasi inalterato è quello ricevuto tra il 1421 e il 1441 per volere del cardinale Branda Castiglioni (1350-1443), giurista, legato pontificio, conte e vescovo di Veszprém in Ungheria, uomo di fiducia di diversi papi e dell’imperatore Sigismondo d’Ungheria. Si deve a lui il nuovo disegno del borgo, secondo moduli toscani chiaramente ispirati all’opera del Brunelleschi. Cultore delle arti, fece ampliare il palazzo che poi prese il suo nome, decorandolo con affreschi di scuola lombarda e toscana: vi si trova uno dei paesaggi più famosi dell’arte italiana, forse il primo a carattere esclusivamente contemplativo, opera di Masolino da Panicale (1383-1440 circa), e una cappella interamente rivestita dal senese Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta (1412 circa-1480). Al cardinale si deve anche la costruzione della Chiesa di Villa, dove sembra davvero di entrare in una cappella fiorentina di primo Quattrocento, ispirata com’è ai modi brunelleschiani. La sua più importante commissione riguardò la Collegiata, sul colle più alto del borgo. Il Complesso comprende la Chiesa vera e propria, con splendidi affreschi absidali di tre artisti toscani (Masolino, Vecchietta e Paolo Schiavo), il Battistero, summa dell’arte di Masolino, uno dei capolavori quattrocenteschi più importanti in terra lombarda e opera capitale del Rinascimento italiano, e un piccolo ma interessante museo allestito nella Canonica, con oggetti che facevano parte del Tesoro della Collegiata.

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