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Lazio

Arpino. Borgo colto e operoso

Itinerario

Arpino. Borgo colto e operoso

in collaborazione con Touring Club Italiano

Si viene ad Arpino per emozionarsi al ricordo del “principe degli oratori”, Marco Tullio Cicerone, la cui presenza aleggia un po’ ovunque. Memorie scolastiche a parte, ci si gode il borgo ciociaro tra le stradine spalancate sulla valle del Liri e i suoi quartieri medievali, si “scala” l’acropoli di Civitavecchia, frazione di Arpino, alla ricerca di un passato più antico di quello di Roma, si esplorano le chiese per ammirare le tele del Cavalier d’Arpino (Giuseppe Cesari), che fu maestro di Caravaggio. Ci si tuffa, infine, nel passato operoso della cittadina, che conta ben tre musei a carattere industriale e una fondazione dedicata alla “dinastia” artistica dei Mastroianni.

La scultura del “principe degli oratori” domina la piazza principale di Arpino che a maggio di ogni anno si anima degli studenti più brillanti d’Europa pronti a sfidarsi nel prestigioso “Certamen Ciceronianum Arpinas”. A fondare questa deliziosa cittadina ciociara furono i Volsci, un popolo italico, nel VII-VI secolo a.C. Scavando nella leggenda, fondatore della città sarebbe stato nientemeno che Saturno, a giudicare dalle mura “ciclopiche” che si scorgono sull’acropoli e dall’eccezionale porta ogivale. Salendo in cima alla torre medievale, il colpo d’occhio sul borgo e la valle del Liri è completo. Ridiscendendo verso il paese, conviene invece lasciarsi avvolgere dalle morbide stradine medievali, dalle atmosfere sospese e dalle chiese, prima tra tutti quella di S. Michele arcangelo, prezioso scrigno di tesori che vanta numerose tele del Cavalier d’Arpino, un altro figlio illustre di questa terra. Ci si stupisce, infine, del ricco passato industriale di questo centro, come ben testimoniato da tre musei che documentano l’arte della liuteria, l’industria tipografica e la lavorazione dei panni di Arpino, celebrati fin dall’antichità. Tappa finale il castello di Ladislao, sede della Fondazione Mastroianni, che da Umberto a Marcello non ha mai smesso di sfornare talenti artistici.

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