Copertina dell'itinerario Basso Ferrarese. Le Oasi del Po. EMILIA-ROMAGNA-wide-scaled-1.jpg
Emilia-Romagna

Basso Ferrarese. Le Oasi del Po

Itinerario

Basso Ferrarese. Le Oasi del Po

in collaborazione con Touring Club Italiano

Un territorio compreso tra terra e acque, quelle del Po e dell’Adriatico, legate da un antico equilibrio.  Il connubio  si comincia a comprendere  nel Museo del Territorio di Ostellato, che ne racconta civiltà e ambienti in un allestimento multimediale. Si sperimenta dal vivo, poi, nella vicina Oasi delle Vallette, tra birdwatching, fotografia e pesca sportiva, e avvicinandosi al mare, nell’Oasi di Canneviè, da percorrere a piedi o in bici. Qui, tra canneti e limonium, si incontrano fenicotteri, aironi e cormorani. A Massenzatica, infine, dune fossili svelano la remota presenza dell’acqua anche nell’entroterra: verdi e improvvise sull’orizzonte di pianura, testimoniano una linea costiera che qui passava migliaia d’anni fa.

Acqua e terra, qui unite in un delicato, millenario equilibrio che lega il Po, l’Adriatico e la pianura. Un territorio sospeso tra due dimensioni inscindibili, da percorrere con passo leggero e discreto. Si può scoprire seguendo le orme dello scrittore Riccardo Bacchelli, autore del romanzo "Il Mulino del Po" ambientato proprio in queste zone, che amava fermarsi sugli argini e nelle golene per conoscere il fiume e i suoi abitanti e raccoglierne le storie.  Dalle suggestioni slow della tradizione si passa all’allestimento interattivo e multimediale del Museo del Territorio di Ostellato, che ripercorre l’avventura dell’evoluzione di questa terra e la connessione profondissima che lega da sempre uomo e ambiente, civiltà e natura. Dal museo si raggiunge velocemente, volendo anche in bici, la vicina Oasi delle Vallette di Ostellato: qui acqua e terra mostrano in pieno la loro simbiosi e il loro equilibrio, in un paesaggio che sembra quasi galleggiare e invita a riempirsi gli occhi di tutte le sfumature di verde e di blu che si mescolano tra fiume, vegetazione e cielo. Ci si avvicina idealmente al mare nell’Oasi di Canneviè, in cui l’acqua sembra dominare sulla terra e in cui si cammina, o pedala, tra limonium, giuncheti e canneti, uccelli da osservare, vecchi casoni da pesca. Rientrati nell’entroterra, a Massenzatica si scopre con un certo stupore che il mare, un tempo, arrivava fino al cuore della pianura: tremila anni fa qui correva una linea di dune sabbiose che oggi sembrano piccole colline verdi, fitte di vegetazione e popolate di farfalle.

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