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Abruzzo

I sapori della transumanza

Itinerario

I sapori della transumanza

in collaborazione con Slow Food

Attraversando i calanchi, terre affascinanti che si estendono dalle vette del Gran Sasso fino al mare, si percorrono tratturi e sentieri della transumanza dove si possono incontrare le pecore, cardine dell’economia di queste terre, sfruttate per la carne saporita e il latte profumato. Dopo aver percorso gli opulenti oliveti delle colline di Castilenti, si può provare, qui come a Montesilvano, un celebre prodotto di origine ovina: gli arrosticini (o rrustelle), una gustosa specialità preparata la carne di castrato (oggi quasi esclusivamente di pecora adulta) tagliata a piccoli pezzi, infilata in spiedini di legno e cotta su un braciere stretto e lungo (la furnacella). Nati come “cibo di strada”, oggi è possibile gustarli anche nei ristoranti. Ottimo l’abbinamento con i vini robusti di Loreto Aprutino: il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo, ma anche il più raro Pecorino, un bianco corposo e profumato.

Attraversando i calanchi, terre affascinanti che si estendono dalla montagna verso il mare, si percorrono tratturi e sentieri della transumanza, circondati da opulenti oliveti, in cui si possono incontrare le pecore, cardine dell’economia di queste terre, sfruttate per la carne saporita e il latte profumato. L’itinerario prende il via dalle colline di Castilenti: qui, proprio di fronte al massiccio del Gran Sasso, troviamo un’azienda biologica che ha compiuto cento anni e che da tempo insegue con ottimi risultati la strada della qualità e della sostenibilità, utilizzando varietà di olive locali per la produzione di fragranti extravergini. In particolare, da provare i monocultivar di castiglionese e di leccio del corno. In zona si può anche provare un celebre prodotto di origine ovina: gli arrosticini (o rrustelle), una gustosa specialità preparata la carne di castrato (oggi quasi esclusivamente di pecora adulta) tagliata a piccoli pezzi, infilata in spiedini di legno e cotta su un braciere stretto e lungo (la furnacella). Si gustano in chioschetti mobili nelle fiere e nei mercati, meglio ancora in locali semplici di campagna o di montagna, accompagnati da pane unto con extravergine locale, qualche fetta di formaggio pecorino e di salame. Due validi esempi dei semplici locali dove gustarli sono Perilli, noto per la rigorosa attenzione per le carni (di produzione propria), per il taglio a mano e per la brace e, a Montesilvano, La Pecorella che, oltre ai classici, propone anche gli arrosticini di filetto e quelli di fegato di vitello. Ottimo l’abbinamento con i vini robusti di Loreto Aprutino: il Montepulciano d’Abruzzo, di colore rubino intenso che tende al granata con l'invecchiamento, e dai profumi di frutti rossi e spezie; il Cerasuolo, dal colore rosso ciliegia, profumo fruttato e un leggero retrogusto di mandorla; il più raro Pecorino, un bianco corposo e ricco di profumi floreali e di erbe aromatiche. Due ottimi esempi di valide cantine presso cui gustare e acquistare le tre etichette sono quelle di Chiara Ciavolich e della famiglia De Fermo.

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